Dal rifugio seguire il sentiero che porta a Recoaro 1000 (solitamente ben tracciato) traversando orizzontalmente sotto le pareti, solcate da numerosi vaji (canaloni).
Si oltrepassa la partenza del Vajo dell'Acqua, poi della Ruga dello Zalica e del Vajo Fratta Grande; il successivo è il Vajo Fratta Piccola, più sinuoso e incassato del precedente, riconoscibile anche perché attacca praticamente dal sentiero.
Senza possibilità di errore si imbocca il canale, superando un primo saltino di roccia in caso di scarso innevamento, proseguendo fino a un’evidente diramazione. Si continua dritti (a sinistra si diparte il Vajo Bandiera) e si sale fino a una strettoia fra le rocce, che si supera (tratto chiave, misto con poca neve; difficoltà fino a IV- e 65°). Il vajo quindi si allarga e si appoggia, fino all’uscita un po’ più ripida, da valutare a seconda delle eventuali cornici, che sulla destra possono essere meno pronunciate (in questo caso si esce su una crestina esposta che si segue per pochi metri). Si sbuca in prossimità del Passo della Madonnetta (1736 m).
Da qui per pendii e/o cresta facile si può raggiungere agevolmente la cima del Monte Zevola (1976 m).
Dalla cima, si può scendere abbastanza agevolmente per il sottostante Vajo dell’Acqua (ampio e poco ripido tranne che presso la cresta sommitale, specie con molta neve) che riporta nei pressi del rifugio. Oppure dall’uscita della Fratta Piccola si può traversare dalla parte opposta (Est) fino al Passo Ristele, da qui si scende facilmente per pendii fino a ritornare al sentiero dell’avvicinamento.
- Bibliografia:
- Vajo che Passione