Dal colle inizia subito la cresta da percorrere. Ci si porta sotto le prime roccette e si inizia a risalire senza percorso obbligato cercando però di rimanere il più possibile sul filo di cresta. Si passano i primi salti facili in cui si può procedere in conserva o slegati fin quando iniziano le difficoltà più serie.
Si incontra un primo saltino un po’ esposto (II+) a cui segue un tratto affilato protetto da un chiodo. Si giunge quindi alla base di un muretto di 6-7 m articolato in basso, più liscio in alto (1 ch.) con uscita con poche prese (III+).
Si arriva quini al passo chiave della via: una lama molto aerea dove alla base sulla sinistra sono presenti 2 chiodi di sosta. Poco più in alto sempre sulla sinistra della lama faccia a monte è presente un altro chiodo e un cordone. Integrabile facilmente con friend medi la si risale interamente fino a trovare un altro chiodo + un cordone utile per sosta (20m IV-).
Segue ancora un tratto affilato facile e un ultimo breve muretto che si supera sulla dx o sulla sx (esposto, chiodo alla base, III+).
Senza più nessuna difficoltà si supera l’ultimo torrione con arrampicata semplice si guadagna l’anticima dello Zerbion. Da lì in pochi minuti si arriva in vetta dove c’è la statua della Madonna.
Il rientro viene fatto agevolmente per il sentiero n.2 che porta al Col Portola da dove in circa un’ora si torna comodamente al parcheggio.
Le tempistiche per la parte di cresta possono variare molto a seconda delle condizioni e delle capacità delle cordate. Calcolare comunque tempi dalle 2 alle 3 ore per cordate ben formate.