ATTENZIONE: d'inverno la funivia è il SOLO modo per raggiungere il Gemmipass (e per scendere a valle!). Il cammino a piedi è chiuso (In quanto ripido, esposto ed estremamente pericoloso con neve e/o ghiaccio)! Occhio a non perdere l'ultima corsa delle 17.00.
Dal passo del Sempione: scendere fino a Briga, svoltare a sinistra in direzione Visp/Sion/Martigny e prendere l'autostrada del Rodano. Uscire a Sierre est, poi come sopra.
Giunti a Leukerbad, seguire le indicazioni per la funivia del Gemmipass e parcheggiare (a pagamento) presso gli impianti.
Dalla stazione a monte della funivia si scende sull’immensa piana del Lammerenboden, che si deve percorrere integralmente (con le ciaspole ci vuole un poco più dell’ora indicata per gli sci) su una delle tante tracce probabilmente presenti e dirette verso ovest. Poco prima della fine, quando si entra nel grande anfiteatro che racchiude quello che sarebbe il lago vero e proprio, la traccia solitamente più battute piega a sinistra risalendo verso il vicino Daubenhorn: noi proseguiamo invece diritto proprio dove l’accesso ai ghiacciai pare precluso dalle rocce. Giunti ormai di fronte all’apparentemente impenetrabile muraglia, dobbiamo guardare al suo lato destro. A seconda delle condizioni di innevamento, si può individuare una traccia ripida su neve che sale direttamente incuneandosi fra le rocce, oppure si può seguire la palina segnaletica per il LammerenHutte che ci fa risalire i pendii di destra (ripidi e parzialmente esposti, ma solitamente molto ben tracciati dagli scialpinisti) proprio sotto la bastionata rocciosa sulla quale sorge il rifugio, per poi farci ricongiungere più in altro con l’altro percorso.
Non è necessario raggiungere esattamente il rifugio, che si può lasciare indietro alla nostra destra, mentre procediamo pressochè in piano con il fondovalle alla nostra sinistra e l’ennesima bastionata rocciosa alla nostra destra. A questo punto, avendo di fronte sopra di noi l’imponente vista dei seracchi del Wildstrubelglacier che sembrano sospesi fra le rocce, si piega leggermente a destra incuneandosi per una valletta che dà finalmente accesso al ghiacciaio. Da qui la vista, non più limitata da anfitratri rocciosi, si amplia fino a farci scorgere, ancora lontana, la cima del Wildstrubel. La risalita è lunga ma agevole fino a oltre 2800 metri di quota, dove di fronte a noi si parerebbe il ripido pendio di discesa diretta dal Grosstrubel. Con le ciaspole è preferibile volgere a sinistra dove, per l’esposizione più ombreggiata, la neve è solitamente più abbondante e polverosa. Riuscendo a trovare una linea di pendenza costatemente sotto i 30 gradi si aggirano sulla destra alcuni crepacci ricongiungendoci con la variante più ripida poco sotto il colle che congiunge Mittlerer Gipfel e Grosstrubel, ormai a oltre 3100 metri di quota. Da qui la vetta è a pochi passi (possibile calotta “spelacchiata” a causa del vento, spesso presente). Panorama a 360 gradi che spazia dai 4000 del Vallese a quelli dell’Oberland fino alla pianura di Berna.
- Cartografia:
- CNS 1:50000 263S - Wildstrubel