Dal parcheggio al termine della strada della Val Martello, presso il Rifugio Genziana 2050 m, si segue il segnavia n. 31 inizialmente affiancato dal altri sentieri che risalgono verso il rifugio Martello. Si passa accanto ad un laghetto nei pressi di una baita, quinsi si inizia a salire non distanti dalle profonde gole scavate dal torrente (c’è un piccolo percorso per vederle dall’alto, con tanto di piattaforma panoramica).
Proseguendo nel lariceto, a quota 2270 m si lasciano a destra i vari sentieri, per seguire solamente il n. 31 che si inerpica fra gli ultimi larici fra alcune zone umide. Più sopra la pendenza si fa più accentuata e non mollerà fino in vetta. Con alcune voltate si rimonta la quota 2636 m dello Schonbichl, modesto e tozzo cucuzzolo erboso.
La traccia affronta ora, dopo aver attraversato una valletta, un primo ripido pendio/canale di sfasciumi fino ad uscirne verso quota 2800 m circa.
Qui il sentiero per pochi metri smette di salire per raccordarsi con la base del ripido pendio/canale finale: con diversi zig-zag il sentiero sale il conoide detritico per portasi all’interno di una sorta di pendio inclinato-canalone, dove si incontrano dei cavi metallici che aiutano la progressione altrimenti molto ripida e faticosa. In questa zona prestare attenzione a non far cadere pietre su altri eventuali escursionisti.
Terminati i cavi, in pochi passi su traccia di sentiero si perviene alla panoramica cima con bellissima croce di vetta.
Per la discesa, la via più veloce (ripida) è quella di salita, ma è consigliabile un bel giro ad anello: tornati alla base del pendio detritico sommitale, si prosegue in direzione sud seguendo la marcata traccia di sentiero, che con alcuni saliscendi non troppo faticosi, conduce ai bellissimi laghi glaciali a 2800 m circa, che si originano dal ghiacciaio della Punta di Martello. Da qui, si scende ora verso destra lasciandosi a destra la Cima Serana, per scendere in un selvaggio e affascinante vallone detritico con bella vista sui ghiacciai del gruppo del Cevedale.
Si percorre poi il lungo crinale di una antica morena rossastra, sino a giungere ad un bivio: se si prosegue a sinistra si allunga raggiungendo il Rifugio Martello 2610 m, altrimenti si prosegue a destra in discesa, raggiungendo un piccolo laghetto in curiosa posizione. Da qui si scende più ripidamente al pianoro sottostante, dove si nota lo sbarramento artificiale del torrente Martello. Si attraversa la specie di diga portandosi dalla parte opposta del vallone, e proseguendo in discesa verso valle si giunge al Rifugio Nino Corsi. Da questo, continuando a destra, si riattraversa il torrente utilizzando un mastodontico ponte in metallo a picco sulla gola sottostante, per poi rientrare rapidamente al parcheggio, ritrovando il sentiero dell’andata.
- Cartografia:
- Tabacco foglio 045, scala 1:25000 Val Martello-Silandro-Laces
- Bibliografia:
- H. P. Menara - Prestigiosi 3000 del Sudtirolo Athesia (BZ)