Bella cresta in ambiente molto selvaggio.La roccia è generalmente abbastanza buona.
La via inizia poco a dx del nevaio a quota 2450, dove per placche appoggiate (aggirabili passando su detriti o neve ancora più a destra) si sale lo scudo roccioso per poi piegare a sx verso la cresta nord vera e propria (II-III, poi più semplice).
Si incontra un primo diedro di III con passaggi di IV (fessure, ben proteggibile). Si prosegue sulla cresta o alla sua destra superando brevi passaggi delicati sul filo (placca). Si giunge quindi all’innesto dello sperone che scende a N-E, qui la cresta si fa più verticale (restanti 200m).Si sale sul filo e si passa a sx, dove per un muro di 15 metri (III+) ci si riporta in cresta. Ulteriori risalti interrompono la cresta offrendo passaggi di III. Si giunge ad un secondo muro (dovrebbe trattarsi del passaggio di V citato dal Buscaini in relazione guida CAI) che si può aggirare a destra, molto delicato (placca) oppure direttamente sfruttando una fessura per proteggere (è il passo più duro, VI).
Si esce e finiscono le difficoltà, facilmente in vetta in pochi minuti.
- Bibliografia:
- Guida CAI TCI Monte Rosa