(La via è stata recentemente riattrezzata nei tratti più critici e sono state rinforzate le soste - agosto 2003)
In caso di nebbia (frequente) è utile precisare che l'accesso richiede di giungere fino a lambire la parete nord del Viso Mozzo e solo allora svoltare bruscamente a sinistra per pietraie instabili. Non imboccare la traccia di sentiero che si diparte poco prima, ma invece seguire la pietraia addossata alla parete del Viso Mozzo fino a individuare un paio di ometti sulle cengette e placche che conducono alla base del diedro su cui sale la via.
L’attacco è segnato con un masso e bollo blu; inoltre è visibile il primo spit.
L1. Salire tenendosi a destra del fondo del diedro e sostare sotto una zona strapiombante (V, IV).
L2. Spostarsi a destra, superare un tratto verticale (V+) e continuare lungo una spaccatura fino ad una cengia (IV, V). Il percorso originale aggirava lo strapiombo a sinistra.
L3. Spostarsi a sinistra del fondo del diedro, superare una bella fessura (V) e continuare fino alla base di un incassato camino (IV).
L4. Superare il camino (III, IV+) e sostare al suo termine.
L5. Spostarsi a destra del diedro e con una delicata traversata (V+), raggiungere un camino verticale che si supera con elegante arrampicata (IV+, V+).
L6. Salire verticalmente su belle placche per una decina di metri (IV), poi obliquare a sinistra e portarsi sul fondo di un diedro (IV, passo di V+). Dopo aver superato alcune grandi lastre staccate, risalire un diedro strapiombante fino a raggiungere un terrazzino (VI, VII-).
L7. Superare un altro breve salto verticale che porta sulla cresta (IV, V).
L8. Dopo un tratto facile, raggiungere a sinistra un aereo spigolo e seguirlo fino alla sommità della parete (V, III).
Discesa consigliata in doppie da 45 metri sulla via oppure a piedi sulla normale (Ovest).
La relazione seguente è tratta dal sito di F. Michelin: