Utili 12 rinvii, utili cordini e fettucce. Meglio evitare concatenamenti per evitare attriti corde.
Sono stati raddoppiati tutti i punti sosta per permettere la costruzione di soste di progressione.
La via per come si sviluppa non permette la ritirata in corda doppia dopo il secondo tiro. Bisogna uscire in cima.
Attraversare il ponte e salire a sinistra lungo una strada che costeggia il torrente; dopo l'ultima casa, nel vallone a destra si trova la Rocca del Visconte.
- L1 5b Il tiro più impegnativo della via segue lo spigolo per 30m
- L2 5a Facile placca appoggiata e lavorata, sosta sotto il tetto poi a destra 30m
- L3 3a Continua a destra sotto il tetto poi placche appoggiate
- L3 4a Blocchi da scavalcare, spuntone per eventuale cordino, poi breve spigolo
- L3 3c+ Solo 2 spit, tiro di trasferimento, da qui soste con un solo spit con maillon
- L6 4a Muretti appigliati e massi da scavalcare, possibili attriti delle corde
- L7 4a Come sopra, eventualmente spezzare i tiri
- L8 5b Passi ben appigliati verso sinistra e breve placca con passo chiave
- L9 5b Ultimo tiro, lama con passa chiave, si passa sia a destra che a sinistra
Discesa a piedi: spalle alla via, alla fine del dosso erboso a sinistra si scorge il primo ometto, seguendoli dapprima su pietraia, poi per ripidi prati (scivolosi) tenendo la sinistra orografica del vallone si arriva ad una traccia di sentiero che guada numerose volte il torrente (è il sentiero che sale all’Aquila da Grandubbione).
Prosecuzione con alternativa di discesa :
Dal termine della via originaria, anzichè scendere a sx, proseguire sul filo di cresta, dopo aver aggirato un grosso faggio sulla dx. La cresta torna rocciosa (passi di II) e in breve si raggiunge la base di un salto, che si vince raggiungendo lo spigolo di sx (30 m, 4b, 3 fix, sosta in cima al salto).
Si prosegue ora in conserva, si scendono brevemente le placche successive (1 fix), si attraversano alcuni massi accatastati e si salgono i tre salti che seguono in successione (2c, 2c, 3b, 3 fix). La cresta diventa ora erbosa e conduce alla base del ripido salto finale, di roccia meno solida e un po’ sporca di lichene che si sale sul filo per uscire a dx appena sotto la sommità (40m, 4c, 4 fix, sosta all’uscita). Si scende la placca successiva e, per prati, con un breve traverso verso sx in breve si raggiunge il sentiero che sale verso la Punta dell’Aquila che permette di tornare al punto di partenza.
Lavori eseguiti da Federico Marcellino, Fabiola Giordano, Lorenzo Zaninetti (Apritore della Via) con materiale Kinobi Inox 316L
- Bibliografia:
- Passaggio a Nord Ovest