Volendo abbreviare il percorso, è possibile partire dalla strada del Colle del Nivolet a 2500 m circa.
Dall’Alpe Renarda si segue il sentiero che conduce ad attraversare il ponte sulla gola del Rio dell’Agnel, quindi si inizia a salire percorrendo l’antica strada reale (ormai purtroppo in più punti franata). La strada risale molto dolcemente il pendio erboso compiendo una lunga serie di tornanti, se non la si vuole seguire è possibile utilizzare diverse scorciatoie (più o meno marcate) tenendo come riferimento i muretti a secco dei tornanti superiori. Dopo essere passati nei pressi dei tralicci dell’alta tensione, la strada prosegue verso sinistra fino ad incontrare un bivio a circa 2360 m: si continua a destra (a sinistra si raggiunge la strada asfaltata del Nivolet). Con percorso molto panoramico e in leggera salita ben presto si arriva al casotto del PNGP di Bastalon 2423 m. Si prosegue alle spalle dell’edificio, leggermente verso est fino ad incontrare un bivio con cartelli, dal quale si prosegue a sinistra con una breve salita che precede l’altopiano dei Laghi Losere, e quindi a quota 2526 m si intercetta la strada per il colle del Nivolet. La si percorre per alcune decine di metri finchè a destra si stacca un evidente sentiero che inizia a percorrere la valletta erbosa racchiusa tra le Rocce del Nivolet a sinistra e alcuni dossi erbosi a destra. Il sentiero abbastanza marcato raggiunge un bel pianoro erboso e poi prosegue seguendo la linea dei tralicci dell’alta tensione, fino a giungere in una conca acquitrinosa. Qui il sentiero riprende a salire su terriccio e detriti, in direzione della Costa Mentà (proveniente dai Piani del Nivolet). Si può seguire questo sentiero che compie un giro più lungo, oppure dalla conca acquitrinosa, avendo ben chiara di fronte a noi la cima, è possibile percorrere una valletta secondaria in direzione di un grosso ometto posto sulla Costa Mentà, ma più vicino alla nostra meta. In questo caso non vi sono tracce ma si sale liberamente per erba e poi terriccio. Raggiunta la Costa Mentà si continua verso est, iniziando ad attraversare alcune fasce di una grossa pietraia; occorre seguire gli ometti che porteranno a salire un poco marcato rilievo che precede una depressione alla base dell’erta finale. Qui la pietraia diventa a tratti scomoda e gli ometti si moltiplicano: il consiglio è quello di mantenersi sempre sulla via indicata nei pressi della cresta per poi abbassarsi soltanto di pochi metri, sfruttando una serie di terrazzi proprio al di sotto di questa. Seguendo invece gli ometti che si mantengono più bassi, si rischia di finire in una fascia di pietraia molto caotica e talvolta instabile. Superando i continui massi con facile ginnastica (continui passaggi di I) si risale il pendio di grossi blocchi sbucando proprio di fronte alla cima con la piccola croce di legno.
Per la discesa conviene seguire il percorso di andata fino alla strada del Colle del Nivolet, da dove volendo si può percorrere l’asfalto in discesa per circa 2 km intercettando il sentiero trascurato che si stacca sulla sinistra e riconduce al bivio incontrato al mattino per Bastalon. Questo percorso nonostante l’asfalto è un po’ più diretto. Dopo non resta che seguire la strada reale fino all’Alpe Renarda.
Dalla Punta Violetta è inoltre possibile scendere direttamente dalla cresta sud in direzione della Costa della Civetta: in questo caso si supera prima una zona di grossi massi simile a quella di salita, poi si aggira un affioramento roccioso sulla destra e quindi si percorre un tratto di sentiero detritico; ben prima della depressione della Costa della Civetta occorre scendere a destra, percorrendo altopiani erbosi passando nei pressi dei laghi, e quindi ci si dirige verso la strada del Colle del Nivolet.
- Cartografia:
- L'Escursionista - carta dei sentieri n. 14
- Bibliografia:
- CAI_TCI Gran Paradiso