Come detto è una tappa con problemi di trasporto una volta arrivati alla destinazione, ma che offre invece una notevole ricettività, sia a Castell’Apertole che alla vicina Colombara. Inoltre, strada facendo, arrivati a Lamporo, a circa 1.5 h da Castell’Apertole, è disponibile per il pernottamento l’Hostello Don Francesco Ottavis.
Tappa tutto sommato piacevole, che segna la transizione dalle cosiddette “terre d’asciutto” alle ben note “terre d’acqua” vercellesi: tra Saluggia e Lamporo inizia infatti il “mare a quadretti” delle risaie, risaie che accompagneranno il viandante fino a Pavia.
Attenzione a curare la logistica dei trasporti: Chivasso è facilmente raggiungibile ma a Castell’Apertole non c’è disponibilità di mezzi pubblici. Pertanto o pernottare in loco per poi proseguire per Vercelli o trovare un mezzo di supporto.
A Chivasso si percorre la centrale Via Torino (isola pedonale) fino al suo termine; qui anziché proseguire verso l’ospedale e prendere la Via Mezzano come da mappa conviene prendere il Viale Cavour e seguirlo fino ad arrivare al Canale Cavour, dove dal ponte si può ammirare l’artistico edificio di presa del canale.
Seguire il canale sulla sua sponda sinistra; passato il tendone al circolo del tennis un cartello indica l’attraversamento del canale: si può seguirlo, facendo però un giro allargato che porta al ponte successivo, oppure proseguire diritto, facendo attenzione al traffico, superare l’area commerciale ed arrivare al ponte dove si riunisce con la precedente deviazione. Proseguire ancora lungo il Cavour, al ponte successivo lo si lascia svoltando a sinistra ed arrivando nella piazza di Castelrosso. Qui si continua lungo la Via S. Maria, si sottopassa la ferrovia Torino-Casale, ci si avvicina alla linea Torino-Milano che va costeggiata fino ad arrivare alla rotonda nei pressi della stazione di Torrazza Piemonte. Attraversare la rotonda (segni presenti) poi una freccia su masso indica la svolta a destra ma nei pressi di una casa il percorso sparisce letteralmente nei prati; fare allora riferimento alla linea ferroviaria, seguirla anche se da distante e si sbuca su una sterrata che adesso si segue senza più possibilità di errore. Arrivati ad un sovrappasso sulla ferrovia si devia a destra (tutto ben indicato) e si continua sempre con la ferrovia TO-MI alla sinistra fino ad un sottopassaggio, passato il quale si è subito sulla SP3 per Saluggia. Continuare sulla SP3, passare il ponte sulla Dora Baltea e al primo bivio (indicato) svoltare a destra proseguendo verso l’abitato di Saluggia. Si attraversa Saluggia in direzione Livorno Ferraris, al ponte superare nuovamente la ferrovia TO-MI e imboccare la Via S. Sebastiano (indicazioni) che riporta in aperta campagna. Ora si trovano tante indicazioni e simpatiche citazioni su pali e paratie, che portano ai ponti sul Canale del Rotto e sul Canale Cavour; superato quest’ultimo, si percorre ancora un breve tratto su sterrata e si giunge sulla strada asfaltata in uscita da Lamporo. Ora impossibile sbagliare: seguire l’asfalto (sinistra) e, superato il vecchio mulino, raggiungere Lamporo, attraversare tutto l’abitato e poi proseguire oltre sempre seguendo la roggia; quando, alla tenuta Cantone, la roggia svolta a destra per la tenuta Val del Serpe continuare diritto, passare le cascine Fracassa e Leonia e costeggiare sempre il naviglio (alla propria sinistra) fino ad incrociare la SP7 presso il ristorante alla Colombara. Qui si svolta a destra e lungo la SP7 (non vi sono banchine, attenzione al traffico) si raggiunge Castell’Apertole.
- Cartografia:
- Mappa delle tappe reperibile sul sito delle “Vie Francigene”
- Bibliografia:
- Informazioni in merito, con la mappa delle tappe, si possono trovare sul sito “Vie Francigene”.