provenendo da Aosta oltrepassare il Colle del Gran San Bernardo e scendere verso Martigny. Da qui seguire le indicazioni per Sion fino al paese di Vétroz, 22 km circa. A questo punto conviene attenersi alle indicazioni fornite nel link segnalato per non creare disturbo ai viticoltori:
http://www.montagne-loisirs.ch/sgvc/documents/Topo_V%8Etroz.pdf
(il versante dove si scala è alla vostra sinistra provenendo da Martigny ed è letteralmente ricoperto da bellissime vigne).
Avvicinamento a piedi:
per chi lascia l'auto al parcheggio superiore proseguire a piedi sulla sterrata fino a trovare sulla destra un sentiero che si inoltra nel bosco e interrotto poco oltre da una recinzione. Scavalcarla con circospezione (attenzione siamo in una proprietà privata: portare rispetto) e proseguire uscendo dal boschetto fino ad un ometto dove il sentiero a sinistra comincia a scendere ripidamente (breve tratto di roccia con catena); in 5 minuti si raggiunge il settore Baie d'Ha Long. Immediatamente sotto si trova il settore Pinède.
Periodo di arrampicata:
il versante è in pieno sole ma la base della falesia è ben protetta da alberi che garantiscono un minimo d'ombra rinfrescante; è comunque sconsigliabile d'estate. Il periodo ideale rimane la primavera e l'autunno.
Base della falesia abbastanza comoda.
La falesia è stata chiodata nel 2008 dalla sezione delle guide del Vallese centrale e sovrasta l’enorme tappeto di vigne che ricopre l’intero versante di Vétroz.
E’ costituita da calcare grigio a tratti interrotto da piccoli lembi di calcare arancio.
La chiodatura è didattica, ravvicinata abbastanza da permettersi certi azzardi ma non troppo da togliere il gusto di arrampicare: per intenderci non è una chiodatura cuccioli. Dunque la parete è ideale per chi comincia ad arrampicare e vuole scalare da primo.
L’arrampicata è tutta in placca e poco intuitiva. La scarsa aderenza, non determinata da roccia unta dal momento che l’apertura delle vie risale al 2008, e il calcare povero di appigli rendono la progressione lenta e riflessiva. Le maggiori difficoltà si incontrano nei primi metri più scivolosi, più in alto abbondano le prese sicure.
Una buona palestra di tecnica di piedi e posizionamento.
Da raccomandare “Un pinson dans l’eau” e “Tombouctou” due bellissime vie in fessura con tecnica dulfer.
Le uniche due vie sopra il 6a richiedono buoni serraggi di dita oltre ad una buona dose di aderenza.