Bella cima molto panoramica sul massiccio dell’Ortles. La via normale non presenta particolari difficoltà se non per la presenza di alcune fasce rocciose di rocce accatastate non molto stabili nel pendio sommitale.
Nella stagione estiva non serve attrezzatura, il ghiacciaio della Vedretta di Rosim ormai è evitabile, mentre a inizio stagione o in autunno inoltrato è bene avere con sé piccozza e ramponi.
Da Solda si sale lungo il sentiero che interseca le piste di discesa fino all’arrivo della seggiovia Pulpito a circa 2350 m oppure si segue il sentiero n.13, più diretto, che sale nella parte bassa della Val Rosim costeggiando il torrente sulla sinistra.
Dall’arrivo della si prosegue a destra sul sentiero n. 12 inizialmente quasi pianeggiante, per portarsi in breve nella valle di Rosim, con un po’ di spostamento fino a raggiungere un ripiano erboso a 2500 m (panchina, incrocio, segnavia vari).
Si prosegue a sinistra, salendo un ripido pendio di erba e massi, finchè questo termina e occorre proseguire a destra lungo la morena del ghiacciaio ormai ritiratosi molto più in alto. Qui non farsi ingannare da un segno giallo posto su un grosso masso in alto a sinistra, ma proseguire per tracce seguendo gli ometti, che attraversano un breve canalone franoso, quindi si sale di nuovo sul ripido e detritico per portarsi sul ripiano che sorregge la Vedretta di Rosim. Qui nella stagione estiva ormai non si pesta il ghiacciaio, che si costeggia per pietrame vario sulla sinistra, fino a che è possibile accedere tramite alcune rocce montonate, sul pendio superiore a sinistra a circa 3200 m lasciando a destra il Passo di Rosim.
Si prosegue per un tratto tra pianori e pendii di pietrame fino a notare due tracce differenti che è possibile seguire entrambe:
la normale prosegue a sinistra in leggera ascesa attraversando un altopiano sospeso, fino a portarsi a ridosso del ripido versante sud che ha origine dalla vetta; su buona traccia di sentiero si sale la prima metà del pendio, che poi via via diventa ricoperto di pietrame, non sempre stabile, fino al raggiungimento della grossa croce metallica in cima.
La seconda opzione (EE/F), prevede di proseguire a destra per andare a reperire la cresta Sud-Est, dove la roccia è più solida. La suddetta cresta va percorsa in direzione della cima, superando facili passi di arrampicata di I/I+ e destreggiandosi fra enormi massi accatastati. Si aggira rapidamente uno spuntone, abbassandosi sul versante di Solda, per poi proseguire o sul filo o sempre poco sotto. Quando la cresta si impenna verticalmente, ormai in vista della cima, se non la si vuole percorrere integralmente si può tagliare il pendio verso sinistra andando a reperire il sentiero dell’altra opzione e da qui in cima.