Dal P.so San Marco si punta direzione ovest percorrendo la larga cresta che porta al visibile Cimetto 2099 m dove si continua seguendo la labile traccia che continua un po’ più stretta scavalcando le varie elevazioni che conducono alla Cima di Verrobbio 2139 m.
Dalla cima si ha una bella visuale verso nord sul resto del percorso in cresta che ci attende verso il Pizzo di Val Carnera. Per raggiungere però l’attacco della cresta ci si deve abbassare ancora di pochi metri in cresta in direzione del Passo di Verrobbio per poi prendere un labile sentierino che taglia sotto il versante NO del Verrobbio con vista sulla sottostante Val di Bominoci, in breve si giunge ad un evidente stretta sella.
Ora si riprende a salire lungo la cresta un po’ aerea, niente di alpinistico, ma sempre su terreno esposto dove c’è da mettere mano qua e la in base anche a dove si passa su spuntoni di rocce facili, seguendo la labile traccia con tratti di erba olina probabilmente segnata da quadrupedi. Raggiunto la prima elevazione si ridiscende con attenzione risalendo poi con un breve strappo verso la quota 2156 m sormontata da un caratteristico omino di pietre (la quota 2156 m è la cima più alta di tutto il percorso, stranamente sulle carte però resta innominata).
Dalla quota 2156 m ci si abbassa ancora con attenzione lungo la cresta in parte rocciosa, in parte invasa un po’ da vegetazione fino ad una selletta, da qui si rimonta sul tratto di cresta finale che porta alla scalcinata croce di legno del Pizzo di Val Carnera. (da qui è anche possibile allungare il giro proseguendo in cresta concatenando anche il Pizzo Dosso Cavallo dove si rientra abbassandoci ancora verso l’Alpe Vesenda Alta).
Dalla cima si procede scendendo direttamente la cresta, che punta verso i pratoni dell’Alpe Vesenda Alta 1860 m, la si scende con un po’ di attenzione e un po’ di ravanage intercettando sotto la traccia che scende verso la visibile baita. Da qui si segue ora un labile traccia tra i prati che punta in direzione sud passando proprio sotto la cresta da noi percorsa, si sale leggermente passando una prima baita ed un’altra più malandata fino ad arrivare in un vallone racchiuso.
Qui la traccia si perde un po’,ci sono dei radi bolli sbiaditi di vernice gialla ma non aiutano più di tanto, ad intuito si sale però portandosi verso sx intercettando poi una labile traccia che sale il versante nord sbucando in cresta dove si intercetta il percorso di andata. Si continua poi scavalcando le varie elevazioni fatte all’andata fino al Cimetto 2099 m, ridiscendendo al P.so di San Marco dove si conclude l’anello.