La qualità della roccia è sempre ottima su tutta la via, nell’insieme la parete invece presenta aree meno solide o chiaramente marce, che, se non si sbaglia grossolanamente itinerario, non riguarderanno i ripetitori. Sempre consigliabile allungare le protezioni onde evitare attriti. Utile una serie di friend dalla misura BD C3 0,1 al BD C4 1. 8 rinvii, normale dotazione alpinistica. Due corde da 60mt. Per quanto l’ambiente sia addomesticata dalla presenza di qualche spit è richiesto equipaggiamento idoneo alla quota (quasi 3000) e padronanza del grado.
Dal Lago Blu si sale un pendio ripido con qualche traccia di sentiero. Si attacca alla base di un canalone (all' altezza di una gola o ampia fenditura della parete).
L’attacco della via è in corrispondenza del canalone che divide la torre di sinistra, su cui si sviluppa la via in questione, e la torre di destra. Conviene non posizionare l’assicuratore nel canale, ma qualche metro discosto, al riparo dalla caduta di eventuali sassi su una comoda cengia di roccia francamente marcia (l’unica che incontrerete).
L1: 30mt 5a, 2 spit, un chiodo. Risalire e attraversare il canalone da destra a sinistra, attaccare le placconate nere che, giunti al fondo del canalone si trovano alla propria sinistra. Qualche passo delicato, poi più semplice, doppiare lo spigolo di sinistra (chiodo) e sostare su cordone in comoda nicchia oltre lo spigolo.
L2 15mt 5a, 2 spit. Salire la placca sopra la sosta raggiungendo un pulpito sulla sinistra dove si fa sosta. due spit collegati più maillon
L3 30mt 5c 3 spit. Il muretto immediatamente sopra la sosta richiede un po’ di decisione, poi le difficoltà calano decisamente e le protezioni si fanno più distanziate. tenersi grosso modo sul filo di spigolo spostandosi di qualche metro a destra o a sinistra per poi raggiungere la sosta su un balconcino che interrompe il diedro a destra dello spigolo da una sua parte inferiore rocciosa e compatta a una sua prosecuzione superiore più vegetale. due spit collegati più maillon
L4 40mt, 3, 1 spit e 1 chiodo. Tiro da non sottovalutare per la sua componente di orienteering. Salire il diedro erboso sopra la sosta (spit) fino al suo termine, raggiungere un diedro successivo (chiodo) e obliquare decisamente a destra dirigendosi verso il margine destro della ampia fascia strapiombante che sbarra la parete. due spit collegati più maillon
L5 30mt 5c 4 spit, un chiodo. salire il diedro che appoggia leggermente verso destra fino al suo termine. due spit collegati più maillon
L6 50mt 5b, 3 spit. Doppiare lo spigolo a destra e risalire il sistema di cenge e muretti tenendosi prima sulla destra, poi obliquare a sinistra evitando una fascia strapiombante e marcia a destra e raggiungendo sul margine estremo sinistro del grande diedro su cui vi trovate una sosta. due spit collegati più maillon
Ignorare una sosta alla base di una paretina posta sulla via, costituita di due spit ravvicinati senza cordone e senza maillon.
L7 40mt 5c, due spit. Salire il grande diedro mantenendosi sulla placconata di destra, mirare al cordone visibile all’apice del diedro, passo da interpretare in uscita. due spit collegati più maillon
L8 30mt, 4b, uno spit. Traversare in orizzontale a destra oltre lo spigolo per 10 metri, qui è presente una sosta che si può ignorare per proseguire la scalata sulla placconata sovrastante. Sosta dopo l’uscita dalla parete su due spit collegati più maillon.
DISCESA:
Dal piccolo pianoro sommitale si sale ancora prima su facilissima crestina poi per pratoni e pietraie per un centinaio di metri scarsi (ometti), si comincia a scendere obliquando verso destra ( faccia a valle ) superando un paio di canali detritici (ometti). Con percorso non obbligato, su pratoni decisamente ripidi (utili bastoncini), si perviene al Pian di Verra Inferiore.
Possibili le calate in doppia saltando S5 e S1 (corde da 60m).
- Cartografia:
- Cervino-MattterHorn e MOnte Rosa carta 5 Istituto Geografico Centrale
- Bibliografia:
- Val d' Ayas Alpinismo ed Escursionismo di Giorgio Merlo/Rivista della Montagna n.199 anno 1997