Dal parcheggio di Tetti Porcera si segue la sterrata che si allunga sul fondovalle Bousset, supera il caratteristico ponte del Suffiet e termina nei pressi del Gias d’Ischietto alla confluenza dei valloni Ischietto e Sabbione. Da qui si continua lungo l’ampia mulattiera che in dx orografica porta al Gias Sottano Valera e passata in sinistra orografica tocca il Gias dell’Adreit ed infine il Gias della Culatta. Guadato il torrente si sale più ripidamente in direzione sud tra cespugli di rododendri e si giunge sempre su sentiero evidente al tranquillo doppio lago della Vacca. Da qui in breve si raggiunge il colle Ovest del Sabbione dove, senza scendere sul versante francese, si piega a dx continuando a salire su sentiero evidente a strette serpentine che raggiunge il ricovero ex militare di Vernasca.
Per la cima della Scandeiera si deve abbandonare l’evidente sentiero che sale in direzione del colle del Vei del Bouc ma si imbocca la traccia che dal lato opposto del ricovero sale nella pietraia (ometti) in direzione sud raggiungendo la cresta di confine e ricongiungendosi così con la traccia che volendo sale direttamente dalla dorsale che si stacca dal colle del Sabbione in direzione della nostra cima. Un paio di grossi ometti segnalano due anticime mentre poco più su si raggiunge il punto più alto contraddistinto da un paletto in legno e da un segnale di confine.
Per la cima di Vernasca dal ricovero Vernasca si segue una traccia (ometti) che attraversa verso ponente poco sopra il sentiero principale che porta al colle del Vei del Bouc, quindi sale con flessione verso sinistra (tubo dell’acqua) fino a raggiungere un ampio piano inclinato di erba e rocce fessurate che precede il limpido lago di Vernasca. Da qui si traversa il piccole emissario salendo dalla parte opposta lungo una breve pietraia (neve fino a stagione inoltrata) arrivando in breve su di una terrazza erbosa. Si seguono gli ometti in una successione di ripide rampe erbose e saltini rocciosi (sempre facilmente aggirabili, tenere la destra) sbucando così su un secondo terrazzo. Si prosegue nella medesima direzione per ancora 50 m ca piegando quindi a sinistra per una ripida ma facile rampa erbosa che porta sulla cresta sudest che si segue ormai larga e poco inclinata fino alla cima vera e propria contraddistinta da un segnale di pietre.
- Cartografia:
- Fraternali n.15
- Bibliografia:
- In Cima nelle Alpi Marittime vol.I di M.Bruno