Per questo è superfluo descriverne la bellezza, la linearità e parlare di pendenze.
Purtroppo non sembra possibile un vero ingresso diretto dalla punta, ma è possibile, partendo dalla punta, accedere al canalone principale sci ai piedi.
Allora perché questo itinerario non è percorso con frequenza? Il motivo è da cercarsi nella pessima qualità del terreno in cui si svolge.
Perlo più erba ripida, roccia marcia e un'esposizione al sole cattiva, nel senso che, i primissimi raggi scaldano la parete e non se vanno fino al tardo pomeriggio. Per questo il momento migliore è da cogliere in inverno in giornate con temperature basse quando è passato già qualche giorno dalle ultime precipitazioni.
Dal parcheggio tra i due ponti della frazione Giordani di Prali, dove si lascia l’auto, prendere il sentieto che parte poco oltre il secondo ponte.
Salirlo fino ad inoltrarsi nel bosco.
Giunti ad un pianoro con degli alpeggi piegare decisamente a destra faccia a monte e entrare nel canale.
Dopo cento metri si incontra una cascata di terzo lunga 20 metri circa, superare la colata e fare sosta sulla sinistra (alberi su cui abbiamo lasciato dei cordoni). Da qui seguire il canale, nel primo terzo si incontra un’altra interruzione con strutture di giacchio facilmente superabile uscendo dal canale sulla sinistra per poi rientrarvi poco dopo.
Una volta rientrati nel canele principale, percorrerlo fino a dove esso è interrotto dalle rocce che sostengono la vetta, da qui tagliare progressivamente a sinistra, uscire facilmente ad un colletto e per cresta raggiungere la vetta.
Considerata la cascata e i pericoli oggettivi di questa parete, è in ogni caso consigliata la boucle, salendo dalla normale che parte dal vallone di Rodoretto.