A parte il tratto di strada iniziale, il percorso restante è molto diretto e redditizio, su ampi pendii che vista l'esposizione prendono sole abbastanza presto, perciò occorre valutare bene gli orari di percorrenza. In caso di forte innevamento occorre valutare la parte finale della salita.
Da Les Granges si prosegue lungo la strada che si inoltra nel vallone del Frejus, inizialmente in leggera salita e poi in falsopiano. Si supera quasi subito il pilone di Santa Barbara e si prosegue oltre. Si supera una fontana con vasca in legno, e si continua fino a trovare nei pressi di uno spiazzo il cartello con indicazione Grange Merdovine. Se ci si affaccia si vede dal lato opposto del torrente la baita che bisogna raggiungere.Si scende per 20 m uno scosceso versante boscoso, un po’ esposto, perciò potrebbe essere utile con neve dura o ghiaccio calzare i ramponi per sicurezza. Superato il tratto esposto si scende più comodamente fino al torrente. In loco è presente (aprile 2013) un asse per l’attraversamento. Una alternativa può essere proseguire sulla strada fino in corrispondenza dei camini del Frejus e qui attraversare il rio, ma spesso la strada è invasa da slavine che la rendono un pendio unico e quindi rischioso.
Superato il torrente si passa a sinistra delle Grange Merdovine, e si inizia a salire nel bosco intervallato a prati più aperti, su percorso facile ma di buona pendenza, per circa 150 m di dislivello, finchè non si accede a dei bei prati dove la pendenza si abbatte. Si continua a salire per ampie radure e lariceti radi, senza percorso obbligato, sempre in direzione Sud, avendo la cima come riferimento proprio di fronte (non ci si faccia ingannare dalla più apparente Cima del Vallone, la Roccia Verde appare come la parte finale di un crestone proveniente dalla Punta Melmise). Terminato il lariceto, all’ultimo momento appare finalmente l’Alpe Pian delle Stelle, posta in posizione estremamente panoramica su tutto il vallone. Da qui la cima è ormai evidente e praticamente sulla direttrice dall’alpeggio. Si continua per ampii pendii e dossi leggermente verso destra, fino ad individuare una poco marcata costola morenica, nei pressi della quale occorre piegare con un semicerchio leggermente a sinistra, per evitare di dover traversare su pendii più ripidi. Spostati leggermente sul versante sud/sud-ovest, si riprende a salire un pendio di moderata pendenza, fino ad un breve ripiano posto alla base del tratto finale sotto la cima. La parte finale (100/150 m circa) si raddrizza via via salendo. Senza percorso obbligato si guadagna quota su questo pendio (salendolo direttamente o con qualche zig zag), fino a che ci si trova sotto ad un pendio troppo sostenuto per essere salito; a questo punto si prende come riferimento a sinistra un piccolo promontorio con alcune roccette affioranti, si traversa da destra a sinistra al di sopra di questo, portandosi proprio sotto la vetta, sul pendio conclusivo rivolto ad ovest/sud ovest. Alcune altre serpentine consentono di vincere questo breve tratto giungendo sul crestone nevoso leggermente a destra della cima. Da qui in pochi metri verso sinistra e si è sulla ampia vetta (attenzione a cornici sullo strapiombante versante nord che si affaccia su Rochemolles).
Discesa lungo il percorso di salita, eventualmente con i ramponi per scendere il primo tratto più ripido.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.1 Alta Valle di Susa