Nei pressi della cappella parte il sentiero segnato che risale il Vallone di Ravinella all’interno di una bella faggeta. La traccia è marcata e non crea problemi in condizioni di asciutto, prestare comunque un minimo di attenzione all’esposizione sul lato dx. Dopo aver effettuato due guadi elementari (possibile che i torrenti siano in secca), si giunge in un’ora al gruppo di baite dell’Alpe Ravinella (m. 1351). Poco prima delle case, si segue l’indicazione di un cartello e si sale a dx; il sentiero è ancora evidente ma ben presto tende a diventare una traccia invasa dalla vegetazione e dunque conviene seguire attentamente i segnavia. Raggiunta quota 1430 circa, inizia un traverso quasi pianeggiante verso dx che ci porta a uscire dal bosco fino a sbucare nel Vallone di Ventolaro, di cui si vede il profondo solco. Qui, in corrispondenza di una pietra verticale con dipinto un segnavia, bisogna effettuare un cambio di direzione ad angolo retto e risalire il pendio invaso dalla vegetazione. La traccia è visibile solo a tratti, tendenzialmente bisogna spostarsi leggermente a sx fino a quota 1645 circa quando si traversa a dx (traccia più marcata) verso la visibile Alpe Ventolaro m. 1765, posta tra il Ventolaro a sx e la Mazza d’Inferno a dx. Una volta raggiunto l’edificio, non resta che risalire il largo crestone a sx fino a raggiungere la sommità costituita da una serie di piccole elevazioni; su una di esse, a picco sulla Valle d’Ossola, è stata posta una piccola croce. Tempistica indicativa 2h 30′.
In alternativa, nel caso si mancasse la deviazione a dx del sentiero ufficiale, si può risalire il pendio fino a poco sotto la sua sommità per poi traversare a dx su traccia che si mantiene una cinquantina di metri più alta; a questo punto si può risalire direttamente il pendio soprastante appena la pendenza lo consente e raggiungere direttamente la cresta poco sotto la cima.