Abbandonato il sentiero per il Rifugio Livio Bianco, gran parte dell'escursione si svolgerà in assenza di un vero e proprio sentiero, a tratti tracce e segni di vernice sbiaditi.
La salita al Bourel non è obbligatoria ma consigliabile con uno sforzo aggiuntivo, in modo da poter percorrere un anello che evita la noiosa discesa per i pratoni e poi per la stradina della Valle della Meris.
Utile la traccia gps per la discesa dal Merqua a Sant'Anna, nel tratto boscoso può risultare complicato seguire il sentiero ormai quasi abbandonato.
Si prosegue oltre Valdieri, ignorando la deviazione per Entracque e si giunge a S.Anna, posteggio a bordo strada proprio all'inizio del sentiero, al termine dell'abitato.
Da Sant’Anna seguire la pista-mulattiera che si inoltra nel vallone della Meris, un po’ lungamente ma sempre in salita nel bosco, in direzione del rifugio Livio Bianco. Una volta giunti presso l’aperta spianata pascoliva su cui sorge il Gias del Prato 1529 m continuare fino quasi al suo termine presso la quota 1613, dove si abbandona la mulattiera di fondovalle per svoltare decisamente a destra (N) in direzione del ripido versante erboso che scende dal colle di Marchiana. In questo tratto il sentiero risulta quasi scomparso (alcuni ometti e bolli di vernice rossa sbiaditi), si punta quindi ad una presa d’acqua posta sul piccolo rivolo che scende centralmente. Qui a sinistra appare una traccia più evidente che sale il ripido dosso erboso sulla destra orografica del rio fino a raggiungere prima i diruti Gias del Traversire 2052 m e successivamente, dopo un traverso ascendente verso destra, il colle di Marchiana 2276 m, palina.
Ora, se si vuol proprio raggiungere il Monte Ventabren si tenga in considerazione che non ci sono più tracce. Conviene mantenersi sul filo della dorsale, nonostante un paio di saliscendi (ma traversare basso risulta più scomodo per la presenza di arbusti e pietrame).
Si supera la quota 2394 m (traverso su traccia lato valle Stura) e quindi si giunge all’ampio pendio misto erba-pietraia che andrà risalito, ripido, fino in cima senza percorso obbligato.
In discesa una volta tornati al Colle di Marchiana si può decidere se rientrare dal percorso di salita (soluzione più rapida ma monotona) oppure è consigliabile, con una risalita di circa 150 m, raggiungere la cima del vicino Monte Bourel, seguendo il sentiero piuttosto ripido fino alla spianata sommitale 2468 m, dove sorge il bivacco Groppo (no letti, no acqua).
Dal Monte Bourel si prosegue ilungo il crestone verso est, seguendo il vago sentiero a tratti segnalato da tacche di vernice; le due asperità rocciose iniziali si aggirano agevolmente sul lato sud stando a mezza costa, per poi riprendere il costone erboso che non presenta più asperità di rilievo fino al Monte Merqua 2148 m. Dal Merqua continuare ancora per cresta sempre verso est, scendendo di quota fino ad un intaglio 190 m circa, dove si incontra il sentiero che collega il vallone di Desertetto con quello della Meris. Piegando a destra in un bel bosco (iniziale breve risalita), il sentiero ora evidente raggiunge la conca pascoliva; scendendo il sentiero diventa meno evidente e con difficoltà si continua a seguire la traccia di sentiero che prima raggiunge verso sinistra un ripetitore e quindi tra una fascia di arbusti, ancora verso sinistra entra nel bosco di faggi. Il sentiero, scomparso sotto le foglie e non segnato (qualche ometto) scende nella fitta faggeta diventando via via più evidente, raggiunge prima alcune baite diroccate e quindi incontra, nei pressi dei tetti Bariau 1190 m, un sentiero didattico ben segnalato (tacche blu) che, verso destra, permette rapidamente di tornare sulla mulattiera di fondovalle percorsa in salita a poca distanza da Sant’Anna.
- Cartografia:
- Fraternali Editore 1:25000 n.15 Valle Gesso, Parco Naturale delle Alpi Marittime