Nell'agosto 2015 sono state installate soste a fix con catena.
Dal rifugio si prosegue attraversando in direzione Nord il Pian delle Muande, fino a giungere all’inizio dei canaloni che scendono dal Becco di Valsoera.
Si abbandona quindi il sentiero principale risalendo la pietraia (tracce di sentiero), si lascia sulla sinistra la deviazione per la Torre staccata e si risale l'evidente canale SO fin sotto il primo sperone.
La salita può essere divisa in 3 parti: parte bassa, zona del gendarme giallo e parte alta
L0: aggirare il punto più basso dello sperone proseguendo nel canale e quindi traversando a sx su placche appoggiate raggiungere il filo dello sperone. S0 a fix con catena (ometti)
Parte bassa
L1: salire per terrazze verso un evidente diedro con cordoni sfilacciati e ch. Una volta alla sua base, evitarlo traversando a dx (facile ma esposto) fino alla base di un evidente diedro. Risalirlo (IV, 2 ch.) e quindi uscire a sx. S1 da attrezzare con cordone su masso.
Var: è possibile salire (ma con maggiori difficoltà) anche il diedro coi cordoni. Sosta a fix con catena in uscita.
L2: proseguire facilmente in diagonale verso dx fino ad un ballatoio sulla dx, sotto un breve strapiombo. S2 a fix con catena. Questo tiro può essere concatenato con L1.
L3: salire lo strapiombo uscendo in diagonale a dx (IV, ch.). Quindi proseguire nel bellissimo diedro fessurato che segue (IV+, un vecchio cuneo di legno inutilizzabile). Al termine del diedro spostarsi di poco a dx fino alla S3 a fix con catena.
L4: spostarsi a sx su terreno facile, quindi dopo una prima paretina traversare decisamente a dx senza alzarsi troppo, fino a reperire la S4 a fix con catena.
Var: in origine la via passava sulla dx di S3, con un passo difficile (V), per poi proseguire verticalmente fino in sosta.
L5: traversare lungamente a dx sotto gli strapiombi, prima lungo una facile cengia e poi su spuntoni esposti. S5 su fix singolo sul filo dello sperone SO.
L6+L7+L8: proseguire con passo delicato ed improteggibile sopra la sosta (IV), quindi per roccette e placche facili si prosegue per 3 tiri poggiando sulla dx del filo dello sperone, qui evidente. S6 (fix con catena) si trova sulla sx in un tratto di rocce rossastre, S7 (fix con catena) si trova in una zona di placche chiare sulla dx de filo e S8 (fix con catena) si trova sul filo di spigolo.
Zona del Gendarme Giallo
L9: dalla sosta a fix tagliare decisamente a dx su placche appoggiate, in direzione del canale che costeggia lo sperone, fino a raggiungere una dorsale secondaria. S9 a fix con catena poco visibile.
L10: salire per facili placche appoggiate, zigzagando alla ricerca dei passaggi migliori e restando sempre sul lato sx del canalone, costeggiando quindi la base del gendarme giallo. S10 a fix con catena.
L11: proseguire sempre lungo la stessa direttiva su placche facili fino a sostare qualche metro sotto il colletto a monte del gendarme giallo (S11 a fix con catena).
Variante di sinistra:
L9var: dalla sosta a fix puntare a sx fino a riprendere il filo di spigolo, che si vince tramite una estetica fessura (breve passo di IV+/V, 1 ch.) quindi proseguire lungamente su terreno più facile fino ad un ultimo diedrino (IV) che porta alla terrazza alla base del gendarme giallo. Sosta da attrezzare a friend o cordone su masso.
L10var: aggirare a sx la base del gendarme lungo facili placche fino al suo spigolo N (ch. con cordino giallo). Proseguire quindi in diagonale a sx tra camini e diedri non banali (IV, passi di IV+ da proteggere) fino ad una terrazza. Sosta da attrezzare con cordone su masso.
L11var: traversare a sx cercando il facile, quindi passare un diedro con entrata impegnativa (passo di IV+) e sempre in diagonale verso sx raggiungere un ch. Da qui con passo aleatorio (V) traversare a dx e su terreno più facile salire verticalmente fino al colletto a monte del gendarme giallo. Sosta su 2 ch. (poco sopra quella a fix, che rimane nascosta qualche metro più in basso sulla dx).
Parte alta
L12: salire al colletto sulla sinistra e quindi dopo una placca improteggibile proseguire verso il bel torrione fessurato che segue. Salirlo (IV+, qualche ch.) e sostare sulla dx su un esiguo terrazzino. S12 a fix con catena.
L13: salire per facili roccette, oltrepassare un muretto fessurato con un tratto strapiombante iniziale (passo di IV+) e poi una breve dulfer. Per risalti più facili si raggiunge S13 sulla dx a fix con catena.
L14: traversare a sx e salire il diedro-camino nerastro ben evidente (IV), in alternativa qualora questo fosse bagnato è possibile proseguire e salire il grande diedro-camino successivo (ch. alla base, III). Dall’uscita si traversa facilmente verso dx fino alla S14 a fix con catena.
L15: salire il bel muretto ripido ma ben manigliato sopra la sosta (IV) e quindi entrare in un diedro-camino poco marcato in diagonale a dx. Quando questo finisce si traversa a sx, fino a raggiungere un terrazzo alla base di una grande placca. S15 su 2 ch. a terra
L16: salire la placca, inizialmente sprotetta e delicata (IV+), dopo i primi 4-5m in diagonale a dx si trova un ch. sotto un tetto e da lì si torna a sx per poi seguire la fessura successiva verso dx (delicato) fino a raggiungere S16 a monte della placca (fix con catena).
L17: salire per facili roccette il pendio successivo, puntando all’evidente parete finale che costituisce il castello sommitale della Valsoera. S17 può essere fatta sulla sosta a fix con catena oppure (consigliato) proseguendo fino alla cresta O e attrezzandola a cordoni sui numerosi massi.
L18: proseguire sul filo della cresta ovest (passi di III) fino a raggiungere S18 (fix con catena), qualche metro sotto la cima del Becco.
Per facili roccette si prosegue, evitando il muro finale sulla dx (cordino) e raggiungendo la cima piegando a sx.
Discesa:
dalla Normale della cresta SE e il canale SO: SCONSIGLIATA PER LE FREQUENTI FRANE. Dalla vetta traversare diagonalmente verso destra per pendii nevosi o detritici e costeggiare sulla sinistra (lato Valsoera) il filo di cresta. Scendere per 150m e quindi puntare ad un evidente canale. Raggiungere quindi una cengia esposta che permette di raggiungerne il fondo (possibile doppia di 30m su sosta a chiodi). Risalire il canale sulla dx per 80m fino alla forcella che permette di tornare nel versante di salita. A seconda della stagione e dell’innevamento si scende per neve o con 4 doppie da 50m. La prima doppia parte subito dalla forcella; la seconda e la terza si trovano sulla destra (scendendo), la quarta sulla sinistra. Puntare ad un evidente colletto, scavallarlo e scendere ancora puntando al colletto successivo. Una volta raggiunto proseguire camminando o in disarrampicata sul filo dello sperone roccioso che costeggia il canale per circa 200m. Quando questo diventa più ripido aggirarlo lato Pontese per poi ritornarvi alla base ed entrare nel canale principale circa 100m sopra l’inizio della via.
in doppia: con 2 corde da 50m si scende usando le soste a fix inox incontrate in salita, da S17 ci si cala direttamente verso lo sperone e non sul filo della cresta O. S15 a ch. non si utilizza. Da S14 non calarsi nel camino di salita ma lungo la placca sotto la sosta. Da S6 non calarsi lungo la via di salita ma verso dx andando poi a prendere direttamente S4 (ed evitando di dover percorre a ritroso l’esposto traverso di L5). Da S4 con corde da 60m è possibile calarsi fino a S2 (rischio incastri) e da S2 fino a terra (consigliato).
- Bibliografia:
- GC Grassi