Roccia: gneiss, abbastanza buona
Materiale: friend, nut, tricam e pochi chiodi (uno lasciato).
La quota 2795 è pochi metri più bassa della vicina Cima Sud di Valrossa. Vista da nord ha la forma di un grosso becco, nettamente inclinato verso sinistra.
La parete nord risultava ancora inviolata: VIA DALLA PAZZA FOLLA la supera per la linea più logica, seguendo rampe oblique che si sviluppano poco a sinistra dello sperone nord-ovest.
Le difficoltà sono poco sostenute, in ambiente selvaggio e appartato.
Qui si scende a sinistra sul prato, si guada il torrente e si prende la vecchia mulattiera, che sale in diagonale verso sud-sud-est.
Con una serie di tornanti si giunge su un dorso a quota 2170, in vista del sottostante Lago Malinvern. Si lascia a destra la mulattiera e s’imbocca un sentierino che s’innalza in direzione est.
Dopo alcune centinaia di metri si abbandona anche il sentierino, per tagliare a destra quasi in piano fino a raggiungere la morena sottostante la quota 2795.
Rimontando la morena si arriva nella conca glaciale ai piedi della parete nord (3 ore circa dal parcheggio).
La parete è solcata sulla destra da due evidenti fessure oblique. La via segue la rampa formata dalla fessura di sinistra. Si attacca a quota 2500 circa, il pilastrino gradinato a sinistra della fessura-diedro iniziale.
1) Si sale per rocce articolate ma ripide (IV) e piegando a destra si aggira uno spigolo (un passo di IV+) per guadagnare la soprastante rampa inclinata a sinistra. Si rimonta la facile rampa (II, III, blocchi instabili e ciuffi d’erba) fino ad uno spuntone. 45 m
2-3) Si continua sulla rampa inclinata superando piccole strozzature (II, passi di III e IV) fino dove la rampa si biforca: si lascia a destra un diedro erboso e si sosta a sinistra su spuntone. 100 m
4) La rampa diventa più ripida e compatta: si sale un bel diedro di 6 metri (V) e si prosegue su placca inclinata a sinistra (IV). Si supera un muretto (IV+) e si sosta su un gradino con spuntone. 50 m
5) Spostandosi un paio di metri a sinistra si prende un bel diedrino, che si sale (V) raggiungendo l’ennesima rampa obliqua a sinistra. Si prosegue sulla rampa compatta (III+ e IV) fino ad un ultimo muretto, superato il quale (IV+) si arriva su una terrazza inclinata. 50 m (chiodo di sosta lasciato).
6) Innalzandosi per balze gradoni, si raggiunge una fessura irregolare sul bordo destro del soprastante torrione. Salendola (III+ e IV) si arriva sullo sperone nord-ovest, che si rimonta per rocce rotte fino sotto un tratto più ripido. 60 m
7) Superata la prima balza (IV-) si procede per un tratto senza difficoltà, poi per placche poco ripide (II), fino alla grande spalla che precede l’ultimo risalto. 60 m
8-9) Si risale la cresta inclinata della spalla che strapiomba sul lato orientale (I e II), poi si affronta l’ultimo risalto di rocce gradinate (II e III), che adduce alla vetta. 100 m
Discesa: sul lato sud per gradini e cenge erbose. Piegando a destra si raggiunge il sentiero che sale al Colletto di Valrossa e poi scende nel Vallone di Rio Freddo.
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.7 Valli Maira Grana e Stura