Indicato nel periodo inizio autunnale, data l’assolatezza del percorso e per avere l’eventuale vegetazione nella parte bassa della mulattiera meno invasiva.
Le difficoltà dei due percorsi sono similari, con il vantaggio nel canalone sud-ovest di non avere dei passaggi esposti.
Dal parcheggio a monte delle Terme di Valdieri si segue la strada sterrata che sale al Piano del Valasco. Dopo una prima parte obbligata, si incontra un sentiero che permette di bypassare la strada stessa, incrociandola più a monte alcune volte; si arriva così in vista del Piano del Valasco, ma non lo si raggiunge poiché si incontra sulla destra la palina segnaletica per le nostre destinazioni (Colle di Valmiana, Passo di Costa Miana).
Questa antica mulattiera, a tratti ridotta ad un sentiero, inizia a compiere una lunga serie di svolte sul pendio sovrastante, ancora boscoso per un breve tratto poi decisamente aperto ed assolato.
Si attraversa un ruscello verso destra e si supera agevolmente una modesta barra rocciosa, che dà accesso alla parte mediana del vallone di salita. Sempre con pendenza costante e dolce, si passa nei pressi dei ruderi di un gias e quindi attraversando una fascia di pietrame sulla destra prima di traversare sul versante opposto finchè si perviene ad un bivio a 2480 m: qui si dovrà scegliere quale delle due salite affrontare.
A- salita dal versante di Costa Miana (F)
Si prosegue sul sentiero (mulattiera) a sinistra, indicazioni Passo di Costa Miana e Laghi di Valrossa. Sempre in salita blanda si devia dal vallone principale per entrare in una valletta secondaria (piccolo laghetto) racchiusa tra le pareti della Rocca di Valmiana a destra, e la cresta di Costa Miana a sinistra. Poco oltre la conca con il laghetto, sulla destra si individuerà una mulattiera secondaria, inizialmente non così visibile perché inerbita, che poi via via si rivela essere molto ampia e imponente, purtroppo con molti tratti franati o ricoperti da materiale franoso. Senza possibilità di errore la si segue fino al termine, nei pressi di un rudere di un appoostamento, a circa 2800 m di quota. Ora si prosegue per tracce su pietrame e poi su erba puntando al centro della valletta, dove si individua la sella da raggiungere. Essa è difesa da una barra rocciosa che però ha il punto debole in una fessura di 10-12 m: la si risale con brevi passi di arrampicata di I+, giungendo alla selletta alla base della cresta sud-ovest della Rocca di Valmiana (l’intaglio corretto è evidente ma è comunque identificabile dalla presenza di un ometto di pietre in alto).
A questo punto si devono seguire gli ometti, abbastanza numerosi, che inducono a traversare verso l’alto e verso sinistra, per accedere al punto di ingresso del canale che andrà risalito.
Si inizia a salire tra facili roccette ben gradinate e generalmente solide, affrontando passi di I/I+ mai obbligati e senza esposizione. Dopo una prima fase il canale diventa più stretto ed incassato, e si continua con divertente arrampicata superando una strettoia, che dà l’accesso ad una seconda fascia di roccette un po’ più verticale, ed il canale diviene più una paretina.
Qui gli ometti inducono a mantenersi sulla sinistra, nei pressi di una crestina rocciosa, e poi divallare a sinistra di questa in un canalino parallelo a quello seguito; in questa fase gli ometti scarseggiano comunque il percorso è abbastanza logico, anche se il fondo diventa un po’ più detritico. In alternativa si può seguire fedelmente la crestina rocciosa superando alcuni passi leggermente più ostici (II). In ogni caso si raggiunge l’ultima breve rampa, più appoggiata che precede la vetta (la piccola croce lignea con il contenitore del quaderno è sparita nel 2023).
B – Salita dal Colle di Valmiana (F+)
Si continua al bivio a destra, seguendo le indicazioni per il Colle di Valmiana sulla larga mulattiera che prosegue con le sue giravolte. A quota 2785 m, si tralascia sulla destra il sentiero per il Passo di Cabrera ed il Monte Matto e si continua lungo lo spartiacque, raggiungendo così il punto più elevato delle Alpi Marittime attraversato da una mulattiera il Colle di Valmiana, 2922 m. Qui si abbandona la mulattiera che scende sul versante della Valle della Meris, e si volge a sinistra lungo l’ampia e poco inclinata china di pietrame che conduce all’anticima sud-est 2965 m della Rocca di Valmiana (considerabile la cima escursionistica. Da questo punto l’itinerario diventa più impegnativo. Si traversa leggermente sulla destra della cresta sud-est in direzione di un vicino grande segnale di pietre dal quale si inizia la sinuosa traversata del ripido versante nord-est. Seguendo al meglio una serie di piccole ma evidenti cenge (ometti di pietre), si scende leggermente fino a un verticale spacco roccioso incassato, di pochi metri d’altezza, dal quale spicca, sulla cresta nord di fronte, un’evidente pietra infissa verticalmente come un termine, che indica la direzione del percorso. Si scende dunque la spaccatura rocciosa (passo di II-) fin sul fondo del colatoio oltre il primo torrione (dei tre principali della cresta sud-est). Passato il colatoio, si raggiunge, oltre la verticale della cima, l’evidente pietra infissa come un termine sulla cresta nord. Dal filo roccioso non rimane che volgere a sinistra e scalare direttamente il breve tratto terminale (II), oppure aggirare diagonalmente a sinistra la cresta raggiungendo la piccola cima (segnale di pietre e piccola croce).
La discesa può avvenire da uno dei due percorsi descritti, volendo compiere un breve anello oppure con un anello più strutturato, ma in questo caso occorre scendere canale sud-ovest e percorrere la mulattiera che si incontra a 2800 m fino a che questa confluisce nella principale abbandonata all’andata. Si prosegue verso il Passo di Costa Miana 2610 mche si raggiunge dopo una breve salita. Da questo passo scendere ai Laghi di Valrossa (che restano nascosti fino all’ultimo, ed infine seguendo la lunga e suggestiva mulattiera, arrivare alla rotabile che collega il Valasco ai Laghi di Valscura, proprio nei pressi del lago inferiore. Questa opzione allunga sensibilmente il già di per sé non breve tragitto, ma ne vale la pena.
- Cartografia:
- IGC 1:50.000 8 Alpi Marittime e Liguri
- Bibliografia:
- In Cima nelle Marittime I ed.Blu di Bruno