Note
Storico
150m
450m
4.1Km
6.7Km
6.9Km
6.9Km
6.9Km
6.9Km
7.1Km
7.8Km
Il Vallone di Sea si colloca in un ambiente prettamente alpino, austero e severo. Le pareti di roccia, sulle quali viene praticata l’arrampicata, si collocano ad una quota variabile tra i 1500 m e i 2700 m.
L’avvicinamento varia dai 45-60 minuti per le strutture più vicine fino alle due ore e oltre per quelle ubicate nei posti più reconditi. Fondamentale essere sempre aggiornati sulle previsioni meteorologiche prima di intraprendere qualsiasi scalata.
Gli interventi in progetto o già realizzati dall’associazione Rocciatori Val di Sea non hanno l’intento di “mettere in sicurezza” gli itinerari del Vallone bensì di cercare di sostituire, almeno in parte e nei limiti del possibile, l’attrezzatura presente considerata vetusta e soggettivamente non più affidabile. Nessuna delle vie del Vallone presenta o presenterà una chiodatura “plaisir” e nessuna ha subito o subirà una chiodatura integrale a fix. La pubblicizzazione, il rinnovamento o piazzamento di attrezzatura non implica che l’associazione, o chi per essa, intenda arrogarsi la custodia o la manutenzione del luogo e di quello che vi è collocato, né che garantisca la “sicurezza” o l’esclusione di incidenti dovuti a cedimenti di chiodi, protezioni fisse, massi ecc.. Si precisa che l’opera intrapresa NON ha fini di lucro o commerciali ma solamente l’intento di riportare alla luce vie oggi dimenticate.
E’ pertanto esclusivo onere dell’arrampicatore, che percorrerà tali vie, valutare con occhio critico lo stato della chiodatura in loco, eventualmente sostituendo o integrando parte degli ancoraggi fissi (quali ad esempio cordoni, maillon rapide, chiodi tradizionali) ed intraprendendo la scalata solo se ritiene di possedere adeguate capacità tecniche-psico-fisiche (capacità a proteggersi con mezzi amovibili, capacità di valutazione e ricerca del percorso). Essendo inoltre le strutture rocciose soggette ad assestamenti e potenziali crolli l’arrampicatore dovrà essere in grado di verificare con occhio critico eventuali lame o blocchi instabili, rinunciando alla scalata in caso di pericolo.
La combinazione permette di salire una via omogenea tra il 6a e il 6b. Sfrutta come primo tiro quello di “Fragoline Rosse” (prima salita: F. Benedetti, A. Olmi, P. Peronato, O. Toso; 1982) molto bello e con la nuova chiodatura interamente scalabile in libera. La via originale proseguiva in traverso innestandosi su “Sorgente Primaverile”, invece nella nuova versione si sale dritti nel bellissimo diedro di “Apprendisti Stregoni” (prima salita: D. Caneparo, I. Meneghin, M. Oviglia, G. Rocco il 5/12/1983). Arrivati alla placca la si traversa con un tiro nuovo verso destra salendo quindi parallelamente, e nell’ultimo tratto insieme, a “Onde Verticali” (prima salita I. Meneghin; 1981). Si esce a sinistra alla sosta di “Minas Tirith” (prima salita F. Erriu, M. Oviglia, E. Pinotti ; 22/7/2017) di cui si sfrutta l’ultima lunghezza. Qualcuno potrà obiettare che c’era già abbastanza confusione di vie alla Gandalf ma questa soluzione, a differenza di altre illogicità che hanno avuto l’unico risultato di creare una ragnatela di tracciati, permette di salire un itinerario omogeneo nelle difficoltà e quasi perfettamente speculare alla classica “Sorgente Primaverile” di cui potrebbe diventarne l’alternativa, anche se leggermente più sostenuta.
E se “Fragoline Rosse” avesse già percorso il diedro di “Apprendisti Stregoni”?……….
“Fragoline Rosse” venne aperta nel 1982, quindi un anno prima di “Apprendisti Stregoni” e le relazioni, a partire dal libro “Sogno di Sea”, ne riportano il tracciato, dopo il primo tiro, obliquo verso sinistra. Se guardiamo invece lo schizzo e la relazione originale di Oliviero Toso (uno degli apritori) scopriamo che la via saliva dritta, come logica d’altra parte vuole. Da quanto riportato i primi due tiri erano brevi per superare l’iniziale arco di tetti, ed erano all’incirca coincidenti, messi insieme, con la L1 attuale. Dopo perchè mai non proseguire nel bellissimo diedro fessurato soprastante? e la relazione originale infatti parla di tetto triangolare seguito da una fessura ad incastro e il disegno illustra quello che sembra un bel diedro con fessura……tutto sembra tornare alla perfezione.
Che allora quegli apprendisti stregoni fossero un po’ più maghi e avessero con una magia trasformato il bel diedro fessurato di Fragoline nel bel diedro fessurato di Apprendisti? Il sospetto guardando il tracciato sembra diventare certezza……
Avvicinamento
L’avvicinamento varia dai 45-60 minuti per le strutture più vicine fino alle due ore e oltre per quelle ubicate nei posti più reconditi. Fondamentale essere sempre aggiornati sulle previsioni meteorologiche prima di intraprendere qualsiasi scalata.
Gli interventi in progetto o già realizzati dall’associazione Rocciatori Val di Sea non hanno l’intento di “mettere in sicurezza” gli itinerari del Vallone bensì di cercare di sostituire, almeno in parte e nei limiti del possibile, l’attrezzatura presente considerata vetusta e soggettivamente non più affidabile. Nessuna delle vie del Vallone presenta o presenterà una chiodatura “plaisir” e nessuna ha subito o subirà una chiodatura integrale a fix. La pubblicizzazione, il rinnovamento o piazzamento di attrezzatura non implica che l’associazione, o chi per essa, intenda arrogarsi la custodia o la manutenzione del luogo e di quello che vi è collocato, né che garantisca la “sicurezza” o l’esclusione di incidenti dovuti a cedimenti di chiodi, protezioni fisse, massi ecc.. Si precisa che l’opera intrapresa NON ha fini di lucro o commerciali ma solamente l’intento di riportare alla luce vie oggi dimenticate.
E’ pertanto esclusivo onere dell’arrampicatore, che percorrerà tali vie, valutare con occhio critico lo stato della chiodatura in loco, eventualmente sostituendo o integrando parte degli ancoraggi fissi (quali ad esempio cordoni, maillon rapide, chiodi tradizionali) ed intraprendendo la scalata solo se ritiene di possedere adeguate capacità tecniche-psico-fisiche (capacità a proteggersi con mezzi amovibili, capacità di valutazione e ricerca del percorso). Essendo inoltre le strutture rocciose soggette ad assestamenti e potenziali crolli l’arrampicatore dovrà essere in grado di verificare con occhio critico eventuali lame o blocchi instabili, rinunciando alla scalata in caso di pericolo.
La combinazione permette di salire una via omogenea tra il 6a e il 6b. Sfrutta come primo tiro quello di “Fragoline Rosse” (prima salita: F. Benedetti, A. Olmi, P. Peronato, O. Toso; 1982) molto bello e con la nuova chiodatura interamente scalabile in libera. La via originale proseguiva in traverso innestandosi su “Sorgente Primaverile”, invece nella nuova versione si sale dritti nel bellissimo diedro di “Apprendisti Stregoni” (prima salita: D. Caneparo, I. Meneghin, M. Oviglia, G. Rocco il 5/12/1983). Arrivati alla placca la si traversa con un tiro nuovo verso destra salendo quindi parallelamente, e nell’ultimo tratto insieme, a “Onde Verticali” (prima salita I. Meneghin; 1981). Si esce a sinistra alla sosta di “Minas Tirith” (prima salita F. Erriu, M. Oviglia, E. Pinotti ; 22/7/2017) di cui si sfrutta l’ultima lunghezza. Qualcuno potrà obiettare che c’era già abbastanza confusione di vie alla Gandalf ma questa soluzione, a differenza di altre illogicità che hanno avuto l’unico risultato di creare una ragnatela di tracciati, permette di salire un itinerario omogeneo nelle difficoltà e quasi perfettamente speculare alla classica “Sorgente Primaverile” di cui potrebbe diventarne l’alternativa, anche se leggermente più sostenuta.
E se “Fragoline Rosse” avesse già percorso il diedro di “Apprendisti Stregoni”?……….
“Fragoline Rosse” venne aperta nel 1982, quindi un anno prima di “Apprendisti Stregoni” e le relazioni, a partire dal libro “Sogno di Sea”, ne riportano il tracciato, dopo il primo tiro, obliquo verso sinistra. Se guardiamo invece lo schizzo e la relazione originale di Oliviero Toso (uno degli apritori) scopriamo che la via saliva dritta, come logica d’altra parte vuole. Da quanto riportato i primi due tiri erano brevi per superare l’iniziale arco di tetti, ed erano all’incirca coincidenti, messi insieme, con la L1 attuale. Dopo perchè mai non proseguire nel bellissimo diedro fessurato soprastante? e la relazione originale infatti parla di tetto triangolare seguito da una fessura ad incastro e il disegno illustra quello che sembra un bel diedro con fessura……tutto sembra tornare alla perfezione.
Che allora quegli apprendisti stregoni fossero un po’ più maghi e avessero con una magia trasformato il bel diedro fessurato di Fragoline nel bel diedro fessurato di Apprendisti? Il sospetto guardando il tracciato sembra diventare certezza……
Da Forno Alpi Graie percorrere la strada che porta al Santuario di Nostra Signora di Loreto e parcheggiare in prossimità del bivio con il Vallone di Sea (cartello con divieto di transito). Continuare fino in località “Porte di Sea” dove la strada di servizio dell’acquedotto continuerebbe oltre il guado del torrente. Seguire invece il segnavia n. 308, superare il balconcino roccioso del Passet e continuare fino al culmine della scialeri, la scala di pietra che raggiunge l’inizio del pianoro del Massiet. Qui, un cartello di legno segnala l’accesso alla “Torre di Gandalf il mago”, al “Droide” (ben visibile) e alla “Reggia dei Lapiti”. Salire lo zoccolo lungo una traccia con ometti, piuttosto ripida, e raggiungere la base della “Torre”. “Fragoline Rosse” è l'ultima via a destra (ometto e spit a 3m da terra), prima dello speroncino di destra dove, nel suo punto più basso, inizia “Onde Verticali” (40’ a Forno Alpi Graie).
Descrizione
- L1-via “Fragoline Rosse”. Salire sotto l’attacco originale su roccia nerastra mediocre (spit-fix) ma invece che proseguire dritti nel diedro, sbarrato da uno strapiombino formato da un masso squadrato incastrato, andare verso il diedro di destra (si è scelto di chiodare questa variante per evitare di tirare il grande blocco incastrato). Risalirlo con bella arrampicata e al suo termine traversare su tacche a sinistra uscendo al di sopra del masso squadrato. Si inizia quindi a traversare verso sinistra stando sotto al tetto fessurato, si passa uno spigolino e si traversa ancora in esposizione fino ad afferrare il diedro fessurato che porta in sosta. Allungare bene eventuali protezioni mobili sotto al tetto, è possibile dal secondo spit-fix smoschettonare il primo in modo da avere la corda più lineare. Difficoltà: 6b
- L2-via “Apprendisti Stregoni” già percorsa da “Fragoline Rosse”. Dalla sosta si sale nell’evidente
diedro fessurato soprastante. Al suo termine si esce a sinistra su una cornice con un passaggio esposto (un friend n°0.3 protegge bene l’ultimo passaggio) giungendo alla sosta. Nel diedro utili i friend doppi. Difficoltà: 6a+ - L3-Nuovo tiro 2023. Salire la placca sotto al “gomito” di “Gandalf il mago” verso destra. Un passaggio di aderenza permette di afferrare un’ottima sequenza di gradini che portano a destra sul filo di spigolo parallelo alla via “Onde Verticali”. Si segue lo spigolo e si esce a un gradone con piantina a sinistra, in comune con la suddetta via. Invece di proseguire dritti sullo spigolo si traversa alla ben visibile sosta a sinistra. Grado 6a/b
- L4-via “Minas Tirith”. Si sfrutta l’ultimo tiro di questa via che percorre il diedro spittato sopra la sosta. Dopo un primo passaggio più difficile le difficoltà diminuiscono. Grado 6a+
Discesa
- Da S4 a S3
- Da S3 a S2
- Da S2 a terra
Scala proteggibilità; grado max e obbl: I/RS1 ; 6a/b max – 6a obbl
Materiale in posto: spit-fix dove non ci si può proteggere
Materiale occorrente: rinvii, una serie friend BD dal n°0.1 al n°3. Raddoppiare n°0.5, 0.75, 1, 2. Corde 55m.
Prima salita e data: la via riprende vie esistenti con un tiro nuovo (vedasi le “Note”), la combinazione è stata realizzata da L. Enrico e M. Enrico il 29/07 – 06/08/2023
Richiodatori eventuali e data: L. Enrico e M. Enrico per il primo tiro della via “Fragoline Rosse”
Richiodatori eventuali e data: L. Enrico e M. Enrico per il primo tiro della via “Fragoline Rosse”
- Bibliografia:
- AA.VV. "Val Grande in Verticale" - edizioni Idea Montagna
Ultima revisione 09/08/2023
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