Dalla forcella proseguire verso sud-ovest, seguendo il filo di cresta, quindi aggirando alcuni spuntoni lato Pontebernardo. Giunti alla base di una placca compatta salirla in diagonale verso dx (III) quindi riprendere il filo verso sx su blocchi e terreno più facile. Proseguire verso il salto dell’anticima (che da qui sembra la vetta), aggirare un torrione scendendo un paio di metri lato Pontebernardo, quindi salire un camino verso sx e raggiungere una cengia lato Pis. Seguire la cengia verso sx e aggirare lo spigolo che la borda (III, esposto) oltre il quale si sosta (2 chiodi). Salire verticalmente su ottima roccia verticale ma ben appigliata (IV), superando pochi metri sopra la sosta un salto atletico un po’ aggettante (IV+), fino al sommo dell’anticima (20m). Continuare ora lungo la cresta orizzontale, affilata ed esposta (II-III) quindi scendere ad una forcella (III) alla base della vetta. Scalare la placca finale, con un passo iniziale verso sx (III+) fino all’esiguo punto culminante.
Discesa: ritornare indietro di qualche metro, si trova una sosta (2ch.+cordone+maillon) che permette una calata un po’ aerea in corda doppia lato Pis di circa 25 metri. Si raggiunge il fondo di un canalone, che si attraversa verso sx (faccia a monte) per rimontare verso sx un ripido canalino secondario erborso/detritico che consente di riguadagnare la cresta fra il Dente del Vallone e la Testa del Vallone, in un punto in cui questa è costituita da enormi placconate orizzontali (Forcola del Vallone). Da qui vi sono due possibilità: 1) scendere verso dx (nord-est), costeggiando lato Pontebernardo la cresta percorsa in salita, scendendo per un vago ma ripido pendio-canale di blocchi, sfasciumi franosi e nevai fino a raggiungere la conca alla base del Passo del Vallone (via scialpinistica della Testa del Vallone) da dove si riprende a ritroso il percorso di avvicinamento; 2) scendere verso sx (ovest) per blocchi, sfasciumi e nevai, in direzione della conca dell’ex ghiacciaio dell’Ubac. Per raggiungerne il fondo, alla base delle guglie della Lausa, si può compiere un semicerchio verso sx, sotto la Testa dell’Ubac, oppure seguendo degli ometti sulla dx, imboccare un ripido canale detritico o nevoso che scende diretto in faccia alle guglie della Lausa. Con poca neve il terreno è instabile e franoso. Dal bordo del fondo della conca, traversare verso sx (ovest), quindi perdere quota per ripidi pendii erbosi e detritici, quindi nuovamente traversare lungamente verso sx fino a raggiungere la mulattiera che sale verso il Passo di Vens poco a monte del Biv. della Lausa. Prestare attenzione all’attraversamento di un paio di ripidi canaloni franosi. Raggiunta la mulattiera si torna comodamente ai Prati del Vallone.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25.000
- Bibliografia:
- Parodi - Nelle Alpi del Sole