E' possibile accorciare il dislivello usando la seggiovia che da Pila porta a Chamolè. Attenzione che l'ultima seggiovia è alle 17 o 17:30 a seconda del periodo.
Da Pila alta (la Gorraz) si segue sulla sinistra il sentiero 19A, che si addentra nel bosco e in breve porta alla pista da sci. Si risalgono le piste seguendo una stradina oppure direttamente per la massima pendenza (attenzione ci sono percorsi di downhill frequentati dai bikers) raggiungendo la stazione di arrivo della seggiovia pila-chamolè.
Si percorre il bel sentiero pianeggiante a sinistra che conduce al Lago Chamolè. Superatolo si piega decisamente a destra (indicazioni Rifugio Arbollè e colle Chamolè) iniziando a salire con numerose serpentine la china erbosa sotto la Tète Noire.
Raggiunto il colle Chamolè, si continua in salita per un tratto un po’ disagevole di detriti e roccette, problematico solo con neve o ghiaccio, fino a raggiungere la spalla erbosa con la Croce della Tète Noire.
Si prosegue a sinistra prima sul crestone erboso, poi quando la cresta si restringe il sentiero si mantiene sul versante di Pila, e si superano tratti detritici alternati ad altri con grossi blocchi un po’ instabili.
Il tratto finale è sempre nella pietraia, però sul versante Arbollè, dove un sentiero piuttosto comodo porta al colletto poso a breve distanza dalla grossa croce di vetta, che si raggiunge senza difficoltà.
Per chi volesse raggiungere la non distante Punta Pian Bessey, posta in direzione sud-est, occorre scendere alla depressione che separa le due cime, su pendio di erba e pietrame, quindi risalire per circa 50 m di dislivello restando sul crinale o nei pressi. Una volta raggiunta una zona di grossi blocchi ormai poco sotto la cima, è preferibile aggirarla compiendo un semicerchio, superare la cima e risalirla dal lato nord, più comodo. Questa deviazione richiede circa 30′ a/r e un centinaio di metri di dislivello aggiuntivo.
Per la discesa è possibile compiere un anello, ritornando alla Tète Noire, dove da poco prima parte il sentiero 19B per il ritorno diretto alla seggiovia.
- Cartografia:
- l'Escursionista editore n°4, 1/25.000