Dal parcheggio sterrato del Lago di Malciaussia si hanno subito due alternative, che si ricollegheranno tra i loro a circa 2500 m nel vallone di salita ai laghi dell’Autaret.
1. Per il Colle di Spiol (più breve ma con perdita di quota)
Si inizia subito a risalire verso destra il ripido versante erboso soprastante (segnavia 116 su un masso all’inizio del sentiero). Il sentiero risale tutto il pendio con una lunga serie di tornanti fino a raggiungere una spalla erbosa sottostante una fascia rocciosa, dove il sentiero piega a sinistra, supera una cascatella e poi volge nuovamente a destra, con un’altra serie di tornanti si raggiunge l’ampia conca erbosa costellata da pietroni, nota come Pian Sulè 2526 m. Dal Pian Sulè, trascurato un bivio sulla destra (deviazione segnalata per la Punta Sulè e la Punta Lera) si scende leggermente a sinistra tra alcuni grandi pietroni e si risale leggermente nella pietraia, dove un sentiero che taglia verso sinistra la pietraia, con percorso a mezzacosta sotto una fascia rocciosa si raggiunge un dosso erboso, e con una leggera discesa verso sinistra si raggiunge l’ampio Colle di Spiol 2600 m. Dal colle, il sentiero volge prima a sinistra e poi a destra, scendendo una ripida china detritica, tra una fascia rocciosa a destra e una gobba erbosa sulla sinistra per quasi 120 m di dislivello, raggiunto un pianoro erboso, si trascura un sentiero che continua a scendere nel bacino dell’Autaret (è il sentiero dell’altro itinerario di salita)
2. Per il Vallone Costan (più lungo, non consigliabile con neve)
Si prosegue sulla stradina sterrata che costeggia la diga superando le varie baite di Pietramorta; in corrispondenza degli ultimi edifici, dopo un cucuzzolo erboso, si individua un sentiero poco marcato ma segnato da vernice bianco rossa che sale in direzione nord tra due muretti di pietre alzandosi subito di quota. Una volta giunti contro le pareti sovrastanti, inizia un lunghissimo traverso a mezza costa in direzione ovest, con tratti talvolta leggermente aerei ma privi di difficoltà, in assenza di neve.
A 2100 m circa si incontra un bivio non segnalato, ignorare il sentiero di destra che si ricollega con quello proveniente dal Colle di Spiol (è una scorciatoia ma non molto comoda) per continuare sempre a mezza costa, risalendo poi un tratto più ripido in una sorta di canalino, e quindi raggiunto un ripiano con un rudere ci si affaccia sul Vallone Costan, solcato dal torrente emissario dei laghi Autaret. Si scende leggermente nel vallone, seguendo i segnavia che costeggiano il torrente senza attraversarlo, anche se più avanti in corrispondenza di una strettoia è consigliabile passare sulla sponda opposta dove c’è la traccia principale (questo sentiero si collega con il rifugio Tazzetti). Si sale per pascoli fino ad un recente ponte in legno, che permette di riattraversare il torrente per portarsi nell’ampia conca prativa costellata di massi denominata “i Pis”. Seguendo le tacche di vernice e le tracce che un po’ si perdono, si punta verso est sino ad intersecare la traccia proveniente dal Colle di Spiol a 2500 m circa
A questo punto i due percorsi si uniscono, si prosegue salendo in diagonale ascendente tra pendii erbosi e fasce detritiche (a inizio stagione alcuni canaloni potrebbero essere ricoperti da fondi di slavine, utili i ramponi con neve dura). A 2700 m si giunge ad un bivio, nei pressi di un ruscello. Si continua sulla traccia di sinistra per il Colle Autaret, , tralasciando la diramazione di destra (che volendo poi si ricollegherebbe al Lago Superiore ma compiendo un giro molto più lungo) e si continua sul bel sentiero che tocca alcune zone con ammassi di residui di filo spinato. Si supera una costiera rocciosa, tra pietroni e gradoni puntando in direzione della soprastante e ben visibile Punta Costan. Poi il sentiero entra nel valloncello detritico sulla destra, che va risalito, arrivando nei pressi del Lago Occidentale dell’Autaret 2985 m.
Da questo punto è visibile il colle delle Lose Nere (quotato e non nominato in cartina di 3264 m), il colle è posto al centro tra la punta Autaret a sx e la punta Lose Nere a destra. Si costeggia il lago sulla sinistra, tenendosi alti ma senza raggiungere il vicino colle Autaret (visibile la croce). Una volta aggirato il lago si risale l’ampio e faticoso canalone di pietrame e sfasciumi (meglio con neve) sino a toccare il Colle delle Lose Nere; da questo con facile percorso sull’ampio crinale di pietre e rocce rotte (lose) si giunge sul piatto crestone con al termine la Punta Lose Nere 3370 m.
Per proseguire alla Punta Valletta, si scende dal crestone di grossi blocchi di pietra opposto a quello di salita, direzione est, puntando al Colle Barale. Dapprima ci si deve districare con facile ginnastica tra i blocchi rocciosi senza percorso obbligato ma restando sempre sul lato del Glacier du Baounet, poi quasi in vista del colle Barale la cresta si restringe per un breve tratto e richiede qualche cautela in più; quasi al colle conviene abbassarsi sulla sinistra con un breve traverso per lambire il ghiacciaio, e quindi risalire il pendio (nevoso a inizio stagione, detritico in tarda estate) un po’ ripido che porta in cima 3384 m.
Per il ritorno si dovrà risalire fino alla Punta Lose Nere e quindi seguire il sentiero dell’andata (con le due varianti) oppure traversare sul Glacier du Baounet al Colle della Valletta, e da qui scendere al Rifugio Cibrario (dove è bene pernottare vista da lunghezza del percorso. Dal rifugio attraverso il Colle Sulè si potrà tornare a Malciaussia.
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia - Alpi Graie Meridionali