Si segue per un breve tratto la mulattiera per l’Alpe Veglia per poi deviare a sinistra per l’alpe Valle (cartelli). Raggiunto l’alpeggio, si segue il sentiero a destra (indicazione “Bocchetta del Croso”); dopo poco, a un bivio si va a sinistra su sentiero ripido nel bosco. Circa a quota 2000 si incontra un’altra biforcazione, noi andiamo a destra in salita (ATTENZIONE: a luglio 2012, cartelli segnaletici posizionati in modo errato e fuorviante) ora su terreno aperto.
Volgendo lo sguardo a destra, si può notare la nostra meta che da qua appare irraggiugibile, mostrando un impressionante salto roccioso. Raggiunta la bocchetta, si prosegue in salita a destra (paletti indicatori, possibilità di incontrare nevai anche a stagione inoltrata) superando un primo laghetto.
Al successivo specchio d’acqua, si devia a destra, cercando di intercettare un’evidente traccia che conduce facilmente in cima al Pizzo Valgrande. Dalla vetta vastissimo panorama sulle montagne circostanti, anche se sicuramente la parte del protagonista la fa il Monte Leone, che da questa angolazione appare come un’imponente bastionata rocciosa che sorge dal sottostante e visibile Lago artificiale d’Avino.
Ridiscesi nei pressi del laghetto, si seguono verso destra i segnavia che portano al Lago d’Avino, si percorre la diga, si risale brevemente, aiutati da dei cavi, un tratto roccioso e poi si inizia la discesa verso Cianciavero (cartelli). Procedendo su questo sentiero, si hanno modo di osservare alcune spettacolari “marmitte dei giganti” prodotte dal torrente.
Raggiunto Cianciavero, gruppo di case poste all’inizio della Conca dell’Alpe Veglia, non resta che seguire la mulattiera verso destra che riporta al parcheggio.
Tempo indicativo dell’anello: 5h 30′.