La via è stata aperta nel 1975 da Pescia e Taggiasco, alpinisti della Ligure. Noi l’abbiamo riattrezzata con chiodi classici e sistemate le soste.
I tiro: si attacca l’evidente campanile nel punto più basso per un diedro a sinistra dello spigolo con fessura sul fondo, si arriva ad un alberello e si punta a destra sotto un tetto che si supera faticosamente, IV, IV+, V+, molto esposto, 35 metri.
II tiro: lo spigolo prosegue aereo e verticale e ad alcuni metri dalla cima si traversa a sinistra per raggiungere una comoda sosta, III+, 25 metri.
III tiro: si scende facilmente alla forcella e si attacca la parete di fronte di II e III si arriva in cresta. 50 metri.
IV, V, VI tiro: si sale la cresta con torrioncini e si arriva all’ultima paretina che porta in vetta, II e III.
Sviluppo della salita 200 metri.
Discesa per il canale detritico fra lo sperone SO e lo Sperone centrale e si torna all’attacco.
- Cartografia:
- IGC, Alpi Marittime e Liguri
- Bibliografia:
- Guida dei monti d'Italia