Nella prima parte dell’itinerario, ad alcuni chilometri di distanza da Livo che è l’ultimo centro abitato, sono presenti diversi alpeggi che testimoniano la dura vita rurale a cui erano sottoposte le genti di questi luoghi. Ladosso e Sevione, con le case addossate le une alle altre, sono preceduti da bellissimi castagneti, essenziali in passato per il sostentamento nei periodi invernali. Più in alto e in aperto pascolo, troviamo le case sparse e diroccate di Bargo, dove c’è uno stato di abbandono quasi totale.
Dal punto di vista escursionistico è un itinerario che non presenta alcuna difficoltà, ma è riservato ad escursionisti esperti, dato che è completamente sprovvisto di segnali o cartelli.
Dal parcheggio si prosegue lungo la stradina sterrata che termina dopo un centinaio di metri, lasciando il posto ad un sentiero ben marcato. Percorrendolo quasi in piano, si arriva ad una passerella sopra un ruscello dove si hanno due possibilità. La prima sale a sx , un po’ più lunga ma più dolce, rientrando poi sulla dx per boschi. La seconda volta subito a dx e sale più diretta per il bel bosco di castagni. Tutte e due si riuniscono più sopra alle baite di Sevione 978 m dove si sale verso le baite diroccate di Bargo 1228 m. e Dossi 1305 m. Si attacca in campo aperto l’erto costolone erboso su traccia labile ma intuibile arrivando al profondo e franoso avvallamento che si costeggia inizialmente sul bordo a sx per poi aggirarlo sulla dx entrando in un intaglio terroso. Preso ancora a salire il costone si punta verso la ben visibile cima rocciosa del Pizun 1945 m che la si raggiunge compiendo un traverso a sx risalendo il pendio che arriva in cresta. Seguendo ora l’elementare cresta, si aggira a dx uno spuntone roccioso e poi si sale al piccolo ometto di vetta , senza difficoltà alla cima del Monte d’Usciolo.