Dal parcheggio al termine della strada di Alboni, si imbocca il sentiero a destra del lavatoio, che passa a sinistra dell’ultima casa, e si inoltra nella faggeta iniziando subito a salire con tornanti; si seguono i segnavia di vernice rossa. Poco dopo si transita nei pressi di un prato con l’Alpe Piane di Sotto 1520 m, e continua a destra, ritornando nel bosco. Si sale ai margini di una dorsale, finchè il sentiero piega a mezza costa verso destra, entrando tra pini e larici, e passando sotto le pareti di arrampicata del Bec di Roci Ruta. Poco dopo si giunge nella radura delll’Alpe Vaccheria 1630 m, dove si incrocia il sentiero proveniente dal Bec di Mea. Si piega ora verso nord, ancora per un breve tratto boscoso, prima di entrare nel vasto Pian delle Riane 1742 m. Si attraversa subito il Rio Unhiasse sul ponticello di destra, iniziando la salita del costone di erba e arbusti, che prima con tornantini, e poi con lunghi traversi ascendenti, si inoltra dall’alto nel Vallone d’Unghiasse, puntando ad aggirare la bastionata rocciosa che precipita sul Pian delle Riane. Terminato il lungo traverso, ci si sposta a sinistra toccando l’Alpe Miandetta e traversando in piano verso sinistra si arriva alle Alpi Gias Vecchio 2142 m. Si prosegue ancora lungo il sentiero, raggiungendo le Alpi Laietto 2298 m che si lasciano a sinistra, per poi proseguire sul sentiero che a destra si stacca verso il Gran Lago d’Unghiasse (proseguendo sulla traccia di sinistra si va verso il Colle della Crocetta e il Lago Fertà). Comodamente la traccia porta, snodandosi tra enormi massi, al Gran Lago d’Unghiasse 2490 m, visibile solo all’ultimo (3 h secondo i cartelli). Si costeggia il lago verso destra (Est) fino al suo termine, dopodichè bisogna reperire una traccia in direzione nord, che risale la china erbosa di fronte (ometti) che proviene dalla quota 2894 tra il Monte Unghiasse e il Monte Bessun. La traccia di sentiero punta a raggiungere le pareti rocciose che troviamo di fronte, e poi costeggia queste verso sinistra percorrendo una specie di cengia erbosa (l’unica insidia è l’erba olina), attraversando una prima zona detritica, e poi un canale ghiaioso. La traccia lo risale e poi lo attraversa, dopodichè bisogna affrontare un secondo tratto un po’ ripido tra terriccio ed erba (in questo tratto bisogna prestare attenzione perchè il pendio è ripido e precipita sul lago). Si punta alla base della pietraia biancastra che si trova sotto il Colle d’Unghiasse, che si guadagna superando alcuni blocchi rocciosi usando talvolta le mani.
Dal colle d’Unghiasse 2797 m, si prosegue verso sinistra (Ovest) seguendo la facile dorsale di rocce piatte, alternata a tratti di sentiero su terriccio e pietrame. Superando una fascia di roccette si perviene ad una anticima, dalla quale un sentiero nel terriccio si stacca sul versante sud, mantenendosi pochi metri sotto il filo di cresta per aggirare due spuntoni rocciosi, e quindi conduce alle roccette terminali della montagna, che si aggirano a destra oppure a sinistra, e quindi finalmente sulla vetta (piccolo ometto di pietre, 4-4h30′ dalla partenza).
Per la discesa si ripercorre la via di salita (eventualmente dal Gran Lago è possibile dirigersi al Lago della Fertà e poi tornare all’Alpe Laietto (ma si allunga) e quindi a ritroso per il percorso di andata. A Vaccheria allungando di 20-30′ è possibile proseguire in discesa per l’Alpe di Mea 1526 m, e tramite il sentiero balcone 322, ritornare al punto di partenza di Alboni.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.8 Valli di Lanzo