La roccia (perarltro buona), é talvolta coperta di lichene, ma l'ambiente grandioso di alta montagna é un valore aggiunto, che ricompensa ampiamente la maggiore attenzione richiesta all'alpinista.
La via descritta é una delle più sostenute fra quelle moderne tracciate sulla parete Est della Udine, anche se, a torto, é una delle meno frequentate. La scalata invece si svolge lungo una linea ricca di passaggi interessanti in ambiente severo e suggestivo.
La terza lunghezza, che percorre un enorme e spettacolare diedro ben individuabile dal basso, vale da sola l’itinerario.
La via é completamente attrezzata a spit con catene alle soste. Di conseguenza potrebbe essere discesa in doppia, ma é conveniente, al suo termine, proseguire sulla classica e facile Cresta Est fino alla vetta, per godere, nebbia permettendo, il grandioso spettacolo della Nord del Moviso
L’attacco si raggiunge dal Rifugio Giacoletti, traversando orizzontalmente le pietraie ( Nome scritto alla partenza)
1° lunghezza: Passaggi piuttosto atletici, con un ostico strabiombo alquanto fisico ( 25 m, 6a/b)
2° lunghezza: dapprima rocce facili, poi bella arrampicata su placca, fino sotto uno strapiombo, al’inizio dell’immenso doedro (30 m, 5a-5b)
3° lunghezza: si entra nel diedro con un passaggio atletico e faticoso, poi si affronta un muro piuttosto liscio ( un passaggio molto duro e obbligatorio di 6c), oppure, più facilmente, si traversa un paio di m a destra fino ad una lama che si segue per qualche metro ( friend indispensabile), per riprendere poco più in alto la linea degli spit. Si continua nell’impressionante ed espostissimo diedro fino ad una comoda sosta ( 6a/b), 30 m)
4° lunghezza: Placche e muri ben appigliati ( 25 m, 4-5)
5° lunghezza: con bela arramopicata su placca inclinata e lavorata, disturbata a tratti da gradini erbosi ( 45 m, 4°)
A questo punto si può raggiungere facilmente la Cresta Est o Visto per il Perù e proseguire fino in vetta
- Bibliografia:
- Alpidoc n.34