
La ferrata è stata trovata completamente scoperta, se non nel primo tratto.
Attacco:
Risalire il conoide nevoso sul alto sinistro della parete finché non si sente la necessità di legarsi, in genere la prima sosta è da allestire su roccia alla base del diedro canale che mena alla “Balma”.
Descrizione:
L1 Data la magrissima copertuta si è dovuti salire verso sinistra su placche coperte di neve gelata, +/- 50m;
L2 Ancora verso sinistra e poi si piega a destra fino a sostare su roccia alla base del diedro della “Via dei Genovesi” +/- 50m;
L3 Trovandosi il diedro in condizioni poco praticabili è stata salita la rampa alla destra su terreno misto impegnativo fino a riprendere a sinistra la parte alta del diedro canale in questo punto in buone condizioni +/- 40m IV+, M5;
L4 Si supera con questa lunghezza la “Balma”, tratto delicato e verticale, in condizioni migliori a destra, poi più inclinato, sosta su roccia alla destra;
L5 In alto si vede il “Diedro rosso” in comune tra la “Via dei Genovesi” (nella versione con cui è generalmente salita oggi) e la “Via del ripiano di Capradossa”. Si traversa invece quasi in orizzontale tutto a sinistra fino alla base di un diedro goulotte molto evidente;
L6 Inizia il bello ed impegnativo diedro goulotte, il primo tratto è stato trovato scoperto e con ghiaccio un po’ scollato, in alto migliore. Si può proteggere a destra su roccia, chiodo universale arancione camp lasciato, e almeno due buone viti su ghiaccio. Si procede fino al termine della corda e si sosta alla destra su viti, 5+, 90°, AI5;
L7 Ultima parte del diedro goulotte, più ampio ed adagiato, 50m;
L8 Si sale ancora sul pendio inclinato in direzione della costola rocciosa orizzontale, 50m;
L9 Si inizia a traversare sotto la fascia rocciosa per circa due lunghezze di corda poche possibilità di protezione e neve precaria…
L10 …al termine della seconda si può allestire una buona sosta su roccia, 50m
L11 Per uscire si punta ad una linea verticale che si stacca del pendio diagonale. Alcuni metri scoperti su roccia fradicia ed instabile, poi si rimonta su neve poco consistente fino a fendere la cornice pensile e sostare sul ripiano di vetta, V-, M5, 50m.
Discesa:
Dall’ampio Ripiano di Capradossa si scende comodamente per pendii ed tratti alberati verso la strada di cava e di qui al rif. Donegani.
- Bibliografia:
- E. Montagna, A. Nerli, A. Sabbadini, Alpi Apuane, Collana guide C.A.I. T.C.I.
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