Note
Storico
6.3Km
La parete è imponente ma la via è stranamente mai esposta. Ambiente quasi dolomitico che asciuga abbastanza velocemente.
La via è attrezzata a chiodi alle soste e lungo i tiri (radi, più abbondanti solo nei passaggi più difficili).
Materiale: 10 rinvii, una serie di friends dal 0.3 al 3 BD, con qualche raddoppio nelle misure piccole e nuts.
Martello potrebbe non essere inutile.
5c max
Avvicinamento
La via è attrezzata a chiodi alle soste e lungo i tiri (radi, più abbondanti solo nei passaggi più difficili).
Materiale: 10 rinvii, una serie di friends dal 0.3 al 3 BD, con qualche raddoppio nelle misure piccole e nuts.
Martello potrebbe non essere inutile.
5c max
Due possibilità:
- dalla valle di Orto di Donna (consigliato): parcheggiare presso il rifugio Donegani e da li procedere per Foce Siggioli (circa 40 minuti). Scendere la via ferrata (molto ripida) e portarsi all'attacco della parete nord (circa 1 ora e 45 dal parcheggio). Così facendo il rientro sarà più breve: dalla foce Giovo si scenderà verso il versante di Orto di Donna, raggiungendo quindi per via di cava il posto dove è stata lasciata la macchina.
- da Gramolazzo, dove si può trovare un piccolo agriturismo e un bar, prendere la stradina per la cava fino alla sbarra. (La strada è vietata ma per gli operai generalmente non fanno storie). Dalla sbarra c'è circa un'ora di avvicinamento percorrendo la strada per la cava alta fino alla base della parete. In questo modo è poi necessario però in discesa risalire alla Foce Siggioli e scendere la ferrata per tornare all'auto.
Descrizione
- dalla valle di Orto di Donna (consigliato): parcheggiare presso il rifugio Donegani e da li procedere per Foce Siggioli (circa 40 minuti). Scendere la via ferrata (molto ripida) e portarsi all'attacco della parete nord (circa 1 ora e 45 dal parcheggio). Così facendo il rientro sarà più breve: dalla foce Giovo si scenderà verso il versante di Orto di Donna, raggiungendo quindi per via di cava il posto dove è stata lasciata la macchina.
- da Gramolazzo, dove si può trovare un piccolo agriturismo e un bar, prendere la stradina per la cava fino alla sbarra. (La strada è vietata ma per gli operai generalmente non fanno storie). Dalla sbarra c'è circa un'ora di avvicinamento percorrendo la strada per la cava alta fino alla base della parete. In questo modo è poi necessario però in discesa risalire alla Foce Siggioli e scendere la ferrata per tornare all'auto.
L’attacco si trova a desta di una placca liscia e dovrebbe essere segnata con un cordino logoro attaccato ad un chiodo.
La via è stata salita la prima volta il 2 ottobre 1940 dai milanesi Oppio e Colnaghi su un itinerario percorso in parte dai fratelli Ceragioli.
La prima ripetizione è del 1956. La prima solitaria è di Dolfi sempre nel 1956.
La prima ascensione invernale è di Rulli, Sorgato, Zaccaria nel 1962.
La prima ripetizione è del 1956. La prima solitaria è di Dolfi sempre nel 1956.
La prima ascensione invernale è di Rulli, Sorgato, Zaccaria nel 1962.
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