Ci si inoltra nel fondo del Vallon de Roche Noire sulla destra orografica fino a quota 2385 m ca, dove si supera sulla destra o sulla sinistra un’impennata del vallone per aggirare l’evidente promontorio centrale. Si risale l’ampio e poco inclinato fondo del vallone fino a quota 2800 m ca, puntando alla base del ripido pendio terminale, a sinistra della vetta, che si risale coi ramponi, utili soprattutto per superare l’eventuale crepaccia terminale posta una ventina di metri sotto l’uscita del colletto. Si supera al meglio la cornice che spesso orla il colletto della cresta SO tra la cima e la Quota 3092. Dal colletto, con condizioni ottimali, si supera per il filo o leggermente sulla sinistra la breve cresta di roccia scadente (utile materiale alpinistico) che porta in cima. Se le condizioni del filo di cresta non sono buone, dal colletto ci si alza sulla cresta, si percorre l’aereo filo di una gengiva nevosa per poi scendere su un ripiano. Si scavalca la costola rocciosa per attraversare in leggera discesa un ripido pendio nevoso al fine di superare la successiva costola rocciosa, aggirata la quale, la si costeggia salendo per neve o misto fino a tornare quasi sul filo della cresta. Con un delicato traverso ascendente su cenge psicologiche piuttosto delicate, si raggiunge la vetta.
Il ritorno sull’itinerario di salita comporta sulla cresta SO le difficoltà già incontrate (delicato ed esposto).
Non volendo più percorrere a ritroso la cresta, è possibile rientrare passando dal Vallon du Fond. Dalla cima si discendono brevemente le delicate roccette della cresta ESE per raggiungere una selletta alla sommità del ripido pendio nevoso NE che si discende sino ad aggirare la parallela costola rocciosa che scende dalla cresta che separa i valloni Roche Noire e Fond (oppure dalla selletta attraversare a sinistra il pendio sotto la cresta N un pò meno ripido, per rientrare di nuovo a destra nella parte bassa). Intorno alla quota 2800m si piega a destra, percorrendo un ripiano che con un lungo traverso costeggia la base della cresta ESE fino a giungere alla base dell’altra cresta ENE che divide il Vallone du Fond da quello de L’Anesse. Si risale il pendio N che sbuca ad un ampio colle a destra della quota 2.976 ma che può presentare una vistosa cornice a volte difficile da oltrepassare, valicato il quale per pendii inizialmente ripidi (possibile crepaccia terminale) si rientra nel vallone di Roche Noire. In alternativa, si risale il pendio a destra del precedente che va ad uscire su una sella a destra della quota 2.969, dalla quale occorre discendere su cenge di sfasciumi molto mobili ed instabili del salto che separa la cresta dal nevaio sottostante. Raggiunto il nevaio (eventuali fratture orizzontali del manto), lo si discende, sino ad andare a raggiungere il fondo del vallone Roche Noire percorso in salita, per poi piegare a sinistra e completare la discesa.
- Cartografia:
- IGN 1:25.000 N.3435ET
- Bibliografia:
- L.Barbiè J.C. Campana - Dal Monviso al Colle del Moncenisio n.106
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