In condizioni invernali sono necessari i ramponi, ed a seconda delle condizioni anche la piccozza.
I cartelli alla partenza indicano 4h30' come tempistica di salita.
Si lascia l’auto a Ornica in uno dei numerosi parcheggi e si seguono le chiare indicazioni (cartelli metallici) per il Pizzo dei Tre Signori (sentiero 106) sfruttando dapprima una bella mulattiera che interseca un paio di volte la strada asfaltata per i Piani dell’Avaro.
Nei pressi di una baita ci si addentra nella faggeta seguendo una bella mulattiera lastricata, ci sono alcuni bivi ma ben indicata la meta del Pizzo Tre Signori.
La mulattiera prosegue in buona pendenza toccando alcune baite sul vicino crinale erboso, finchè si interseca una strada sterrata, che va seguita verso sinistra per un breve tratto, fino all’imbocco della Valle dell’Inferno.
Imboccato l’ampio vallone, rapidamente si raggiungono le belle baite dell’Inferno (la Casera, agriturismo), dove si prosegue indistintamente a sinistra o a destra del torrente per poi attraversarlo tramite un ponticello.
La salita prosegue affrontando un crinale abbastanza ripido al centro della valle, per poi accedere ad un bel ripiano dove è collocata la Baita Ciarelli 1800 m.
Si continua a monte di essa per un tratto, per poi deviare a destra per proseguire sul versante sud tramite un mezzacosta che in breve condurrà al grosso masso dove si trova la Baita Predoni, ricavata sotto di esso a 1900 m.
Poco oltre si incontrerà, al centro della valle, un secondo ricovero molto simile, la Baita di Edei.
Ora si prosegue sull’evidente sentiero che superate alcune balze, una zona di grossi massi e l’ultimo avvallamento porterà alla Bocchetta d’Inferno 2308 m.
Si passa così sul versante nord della montagna (ora si vede la vetta), seguendo la traccia che poco sotto la cima converge sul sentiero che proviene dalla Bocchetta di Varrone, utilizzata da chi sale dal versante valtellinese.
Gli ultimissimi metri, elementari, sono attrezzati con una breve corda fissa utile in caso di terreno innevato o verglassato.