






1) Da Aosta si prosegue seguendo le indicazioni per il Colle del Gran San Bernardo lungo la SS27, oltrepassando i centri di Gignod, Etroubles, Saint Oyen e Saint Rhemy, fino a raggiungere il Valico del Gran San Bernardo. Da qui si scende il territorio elvetico lungo la SS21, superando i centri abitati di Bourg Saint Pierre, Orsières fino a raggiungere Sembrancher. Ad una rotatoria, trascurata la diramazione di sinistra, si prosegue a destra per Verbier e la Val des Bagnes. Tralasciando una deviazione a destra (la strada che conduce a Verbier) si risale tutta la valle, superando in successione Bagnes, Champsec, Lourtier e Morgnes, fino a raggiungere Fionnay, dove ci sono ampie possibilità di parcheggio. 83 km da Aosta.
2) Da Domodossola si prosegue lungo la superstrada del Sempione SS33 fino al suo termine nei pressi di Varzo. Si continua raggiungendo Iselle, dove si trova il confine di Stato. Entrati in territorio elvetico si risale tutta la statale, superando Simplon Dorf, Egga e raggiungendo il Passo del Sempione. Si scende sul versante opposto fino a Briga, dove si prosegue con la statale 9 (oppure autostrada E62) in direzione di Sion e Martigny. Usciti dall’autostrada a Martigny si segue la SS21 in direzione Verbier e Mauvoisin fino a raggiungere Sembrancher, e come da itinerario precedente, si raggiunge quindi Fionnay. 179 km da Domodossola.
Da Fionnay (cartello indicatore per la Cabane de Panossière) si inizia a salire per pendii prativi, prendendo quota e con percorso piuttosto ripido si risale il tratto iniziale con fitta vegetazione (Grenier de Corbassière), uscendo nei pressi dell’alpeggio di Corbassière 1960 m. Si continua toccando un secondo gruppo di piccole baite, raggiungendo successivamente la sommità di uno spallone erboso con due panchine in legno a quota 2150 m (punto panoramico sulla parte alta della valle e sul Grand Combin). Segue un lungo tratto quasi pianeggiante, dove il sentiero (a tratti esposto) risale il vallone, con alcuni tratti attrezzati (catene, passarelle, scalette e ponticelli metallici) sempre ottimamente segnalato, arrivando nei pressi di un pianoro detritico (Pian Goli 2378 m), dove si risale con alcune serpentine un dosso detritico prima a sinistra e poi a destra. Un ultimo tratto su una facile dorsale detritica porta allo spallone dove si trova la Cabane de Panossière (cartello indicante ore 3.30 da Fionnay. Dislivello : 1150 m).
dal rifugio si segue il sentiero che prosegue sul costolone detritico che costeggia il lato sinistro del grande bacino glaciale del Glacier de Corbassière fino ad un bivio, dove si trascura la diramazione sinistra (il sentiero per il Col des Otanes) e si prosegue a destra fino al punto dove termina. Si scende ora la pietraia sottostante (qualche ometto) con percorso libero, discesa la morena si mette piede sul ghiacciaio. Si sale ora tenendosi sempre a sinistra (a volte è presente una traccia) su pendii di moderata inclinazione, superando qualche possibile crepaccio e puntando verso la base della cresta Sud del Tournelon Blanc a quota 3100 m. Tralasciate eventuali tracce a destra (portano verso il Grand Combin) si risale a sinistra un pendio-canale piuttosto ripido per circa 150 metri, raggiungendo uno spallone glaciale della cresta. Non si prosegue direttamente come inizialmente si potrebbe pensare, ma occorre traversare in diagonale verso destra, per evitare alcune elevazioni rocciose e piccoli torrioni della cresta, aggirato uno sperone roccioso si supera una seconda ripida rampa (tratti inclinati fino a 40°) a destra, raggiungendo la parte alta e tutta nevosa della cresta, che va seguita fino al suo termine, raggiungendo il Colle del Tournelon Blanc posto a quota 3538 m (che costituisce il punto più basso tra il Tournelon Blanc a sinistra e i Mulets de la Tsesette a destra). Dal colle si scende a sinistra, perdendo circa 70 metri di quota per poi risalire un pendio nevoso ed una fascia di pietrame, arrivando ad uno spallone nevoso, che se risalito a sinistra porta alla prima anticima (quota 3626 m) dove spesso si fermano gli scialpinisti. Dall’anticima si scende nuovamente per 70/80 metri di dislivello ad un colle senza nome, si aggira a destra la paretina rocciosa della seconda anticima (quota 3622 m) e si arriva ad un altro colletto posto tra la quota 3622 m e la vetta principale. Si prosegue ora in diagonale verso destra su un ripido e malagevole pendio di pietrame e facili roccette (ad inizio stagione è generalmente tutto innevato) che porta in cresta, piegando a sinistra si raggiunge con facile percorso la cima, indicata solo e semplicemente da un piccolo ometto di pietre.
In discesa si ripercorre lo stesso itinerario seguito in salita.
- Cartografia:
- CNS foglio 1346 – Chanrion – scala 1:25000
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