Gara inedita, alla prima edizione, tutta di fronte al Re di Pietra, molto bella ma dura e completa, salite impegnative e discese tecniche interminabili , intervallate da traversate a tratti corribili.
Dall’ abitato di Crissolo proseguire in direzione “spiaggia”,qui si abbandona l’ asfalto per imboccare,attraversando il ponte, il sentiero che risale prima a Pian Regina, poi a Pian del Re.
Si prosegue poi risalendo l’ evidentissimo sentiero sulla ds direzione Colle delle Traversette, dopo circa 300 mt di dislivello si devia a sn proseguendo verso il rif. Giacoletti.(non imboccare il sentiero subito a monte di Pian del Re che porta alla stessa meta,ma proseguire fino ad incrociare il sopra citato, che risale un evidente e ripidissimo canalone).
Giunti al rifugio,quota circa 2730, scendere sul versante opposto in direzione del lago Chiaretto, nei pressi del quale si prosegue svoltando a ds. direz. rif. Quintino Sella, salita su largo sentiero che nella parte alta attraversa in saliscendi ampie pietraie,dopo aver scollinato al colle di Viso, si è in vista del rifugio.
Passando davanti a questi,proseguire in direzione Sud,verso i passi San Chiaffredo e Gallarino,segue un lungo tratto corribile in parte, dopo averli passati entrambi scendere in Val Varaita .
Persi circa 500 mt con una discesa piuttosto tecnica,giunti su un’ ampio pianoro erboso, svoltare a sn in direzione rif. Bagnour, inizia qui un tratto di alcuni km. ben corribile, tendenzialmente in discesa ,che attraversa una bellissima pineta, seguire sempre il sentiero principale che termina con una salitina finale al sopracitato rifugio.
Dietro di questi, al di là di un ripiano erboso con varie risorgive, inizia a sn , poco visibile, in sentiero che con quasi mille mt d+, sale al passo Calatà, risalendo lo stupendo e selvaggio vallone dei Duc. Seguire sempre le tacche di vernice, il sent. è poco evidente ma l’ itinerario logico (purchè ci sia visibilità),con una salita costante intervallata da brevi tratti piani portarsi a quota 2700mt, dove la traccia abbandona il vallone principale risalendo i pendii di sn, ripidissime pietraie, che conducono al passo a quota circa 2900 mt, in questo tratto se è presente nebbia è facilissimo perdersi.
Dal colle,seguendo le tacche di vernice, si taglia verso Nord la pietraia e con una breve ma impegnativa discesa si torna al passo San Chiaffredo.
Svoltando a ds. si percorre a ritroso l’ itinerario dell’ andata e ,dopo il passo Gallarino, si svolta a ds. in direzione rif. Alpetto.
Discesa ancora tecnica ,oltrepassato il rifugio si prosegue nel vallone attraversando un lungo ripiano erboso che termina in una gola tra le rocce, ripresi a scendere lungo la serpentina del sentiero, dove il pendio torna ad allargarsi prestare molta attenzione, al primo bivio seguire a sn una traccia poco visibile ma segnata di recente ,che taglia a mezzacosta la montagna e con un traverso semi-pianeggiante lungo vari km. porta sulla costa morenica che risale dal monte Tivoli.
Qui il sentiero scende a ds proprio seguendo la cresta, dopo l’ alpeggio, passare venti mt più in basso della croce lasciandosela a sn., seguire il filo di una splendida cresta erbosa fino ad incrociare il sentiero che , svoltando bruscamente a sn, si infila nel bosco ed in breve riporta a Crissolo.