Da evitare con nebbia e scarsa visibilità
Si percorre la stradina toccando altre piccole frazioni e sempre seguendo le indicazioni si raggiunge la piazzetta della chiesa.
Dalla piazza di Planè ci si inoltra fra le case voltando a destra, si attraversa la strada asfaltata e si prende il sentiero n.5 che porta all’Alpe Verconey inferiore 1910 m e superiore 1987 m , dove si imbocca una larga poderale ( sentiero n.4) sino ad un bivio di sterrate a 2130 m circa. Qui si abbandona il sentiero n. 4, che prosegue a destra, e si sale a sinistra sino ai ruderi delle fortificazioni di Maison Forte.
La stradina compie poi due tornanti (non indicati sulla cartina dell’Escursionista n.3) per dirigersi verso l’Alpe di Maison Forte (che non si vede) e verso la Becca dei Quattro Denti e prosegue oltrepassando un ruscello (trascurare la traccia indicata da ometto sulla sx). Si lascia la mulattiera militare appena prima dell’attraversamento di un secondo rio per prendere il sentiero piuttosto ripido, non segnato ma evidente seppur inerbito che si stacca a sinistra 2360 m, ometto e che con molte giravolte dapprima sul lato sinistro e poi su quello destro adduce ai piani di Feluma 2850 m circa.
Superato l’ultimo dosso prima di deviare a destra per la Punta Feluma, si inizia il lungo attraversamento dell’altopiano compreso tra questa cima e la Becca di Tos, non ancora visibile. Gli ometti in questa zona sono pochi e poco visibili, in ogni caso conviene restare al margine alto dell’altopiano per evitare alcuni saliscendi nei vari canaloni formati dai torrenti (comunque non problematici).
Un ripido pendio si aggira a sinistra per una fascia di terriccio un po’ friabile ma non difficile, e infine si raggiunge l’altopiano sotto la Becca di Tos, già visibile la cima. In questa zona ci sono alcuni piccoli laghetti originati da nevai residui.
Ora seguendo qualche ometto si punta a risalire la pietraia in direzione della cima, iniziando l’approccio più a sinistra della verticale, per evitare una fascia di pietrame più scoscesa. Nonostante l’aspetto si sale abbastanza comodamente, ed il terreno se si individua la traccia è piuttosto facile, l’unica difficoltà è data dalla ripidezza.
Dopo un primo tratto dove si sale in modo abbastanza verticale, ci si sposta progressivamente verso destra parallelamente alla cresta nord che ha origine dalla cima, fino a giungere all’imponente ometto di vetta.
- Cartografia:
- L'Escursionista n.3 Valgrisenche, Val di Rhemes, Valsavarenche