Dall’Alpe Cava seguire i segnavia bianco-rossi che in pochissimo tempo portano al rifugio. Subito dopo il rifugio a un bivio si trovano le indicazioni per il Passo del Mauro. Da lì basta seguire sempre i segnavia che, con pendenze inizialmente modeste, portano con un ampio semicerchio nella vasta conca ad attraversare alcune pietraie fino ad addentrarsi tra alcuni torrioni rocciosi. Qui il sentiero torna ad essere comodo e sinuoso e in breve tempo si sbuca al passo.
Da questo punto in poi ci si tiene sempre sul versante sud della montagna. Dal passo si perdono pochissimi metri di quota e ci si dirige verso est fino a rintracciare i primi segnavia bianco-azzurri e una traccia nell’erba che si addentra nel versante sud della montagna con brevi saliscendi ma senza realmente prendere quota. L’importante è non perdere mai di vista i segnavia; anche se talvolta sbiaditi e distanti, sono sempre presenti ed evitano facili errori e perdite di tempo. Si attraversano un paio di piccole pietraie e si prosegue sul fianco erboso fino a giungere ad una breve catena. Da qui la traccia comincia a salire dolcemente continuando in direzione est. Progressivamente il fianco della montagna diventa più ripido e anche il sentiero comincia ad assumere pendenze maggiori; spesso ci si deve aiutare con le mani, si trovano dei tratti in cui bisogna salire per la linea di massima pendenza e affrontare porzioni di canali di sfasciumi e erba con pendenze che cominciano a essere sostenute. Superata una seconda catena, sempre proseguendo in direzione est, si supera un tratto lievemente discendente fino a quando si supera uno sperone roccioso. Da qui il sentiero cambia completamente direzione andando verso nordovest. La pendenza aumenta, e anche l’esposizione; sostanzialmente per un tratto si segue la linea di cresta dello sperone roccioso tenendosene diversi metri alla sua destra e intuendo già quale sarà la cima. Con un breve traverso verso destra si arriva a prendere una terza catena, risalita la quale in pochi minuti con un traverso sempre più pianeggiante verso destra si arriva all’ometto di vetta.
Discesa per la via di salita, con cautela e non perdendo mai di vista i segnavia.
- Cartografia:
- Kummerly+Frei, Tessin Sopraceneri