Dal parcheggio raggiungere il rifugio Lavaredo. Deviare quindi verso destra seguendo le indicazioni per il Pian di Cengia. Si percorre una lunga strada carrozzabile (chiusa al traffico) che fa perdere prima quota e poi la riguadagna, fino a giungere al bel lago di Cengia. Si risale quindi fino a giungere a un bivio, dove è presente un cartello che indica che ci sarà una via ferrata.
Seguire quindi le indicazioni verso il rifugio Carducci, camminando su sentiero panoramico dominato dalla Croda dei Toni di fronte.
Si giunge a una forcella caratterizzata da una campana (forcella Croda dei Toni). A questo punto si può decidere di andare verso destra (ferrata in discesa) oppure a sinistra (ferrata in salita). Noi siamo andati a destra, visto che il giro è lungo e preferivamo avere al pomeriggio solo sentiero.
Si prosegue verso destra lungo un sentiero in quota. Ad un certo punto troverete un piccolo bivio. Consiglio di andare a destra per evitare un canale con un brutto nevaio. Noi non sapendolo siamo andati a sinistra, e abbiamo trovato un tratto attrezzato con cavo molto lasco e divelto da scendere (molto delicato) e poi un canale con neve dura (a inizio settembre). Non avendo ramponi siamo scesi a bordo del nevaio su terreno ripido dominato da brecciolino infido, fino a ricongiungerci con il sentiero.
Da qui si prosegue facilmente fino alla forcella dell’Agnello e al Bivacco De Toni. Da qui si indossa il kit da ferrata e si comincia a scendere fino a giungere al cavo. La ferrata è facile, presenta solo un punto dove si attraversa un canale franoso, attrezzato con corda fissa e non cavo di acciaio (quindi non proprio tesa). In discesa è un po’ più impegnativa da percorrere.
Al termine della ferrata si è in vista del rifugio Carducci che si raggiunge in circa mezz’ora (consigliato mangiare qui, veramente ottimo!).
Si risale quindi fino alla forcella Giralba, e da qui, osservando il rifugio Comici ma senza mai raggiungerlo, si torna alla forcella della Croda dei Toni cercando di perdere meno quota possibile sulla pietraia. Si torna quindi al parcheggio seguendo lo stesso percorso dell’andata.
Giro molto lungo, circa 1400 metri di dislivello tra sali e scendi, e parecchi km. Volendo si può spezzare dormendo al Carducci (posto bello, consigliato).