Il colle d’Egua può essere raggiunto, con percorsi un po’ più lunghi, oltre che da Carcoforo anche da Fobello o da Bannio Anzino.
Da Carcoforo, lasciata l’auto nel comodo parcheggio all’inizio del paese, si supera il torrente Egua seguendo le indicazioni del segnavia 122 e si attraversa l’abitato per una strada acciotolata che prosegue risalendo il torrente Egua. Poco fuori il paese si supera una cappelletta e sempre per comoda mulattiera, attraverso un bel lariceto, si raggiunge dopo circa 1 ora il rifugio Boffalora 1685 m.
Proseguendo diritti per bei pascoli si lascia sulla sinistra il sentiero 122a che sale al Pian delle Ruse, e passando vicini all’Alpe Egua, seguendo sempre il segnavia 122, si inizia a salire più faticosamente e su sentiero a volte meno evidente. Comunque senza particolari difficoltà (E) si arriva dopo circa 3 ore al colle d’Egua 2235 m.
Dal colle si sale al Pizzo Tignaga per la cresta est inizando a salire per esili tracce lungo il ripido costone erboso posto alla sinistra del colle d’Egua. Il percorso diviene più agevole quando si incontrano i primi blocchi rocciosi, sono presenti degli ometti che indicano il percorso più semplice. Si sale comunque senza un percorso obbligato per una cresta facile e via via più panoramica con bella vista sulla est del Rosa, ma anche sulla val d’Egua, la Val Mastellone e la Valle Anzasca.
E suggestiva è la vista dell’affilata cresta nord del Pizzo Tignaga. Superato il Cimonetto, la cresta diviene più frastagliata e decisamente più impegnativa, si scende quindi di qualche decina di metri sul lato sud e proseguendo su tracce di sentiero si compie un traverso abbastanza noioso fino a quando, poco dopo un’evidente intaglio lungo la cresta, vi si può nuovamente risalire. Da qui si percorrono gli ultimi 100 metri di cresta su divertenti blocchi di ottima roccia.
Dalla vetta il panorama è a 360° ed è estremamente bello. Bellissima la vista su tutto il Rosa.
In discesa è possibile non tornare al colle d’Egua; scendendo poco prima dell’intaglio si può evitare di ripercorrere il traverso, puntando invece dapprima decisamente a sud, per pietrame, qualche ometto, e poi traversando a est, sotto il Cimonetto, fino all’alpe Ruse. Da qui su sentiero 122a ci si ricollega alla traccia che porta al colle d’Egua poco prima dell’alpe Egua.
Il tratto poco prima dell’intaglio, in discesa, risulta per qualche metro un po’ ostico. Da sopra non si vede bene come scendere e per via dell’erba e di una roccia sporgente la discesa è scomoda. Qui potrebbe tornare utile uno spezzone di corda, anche di soli 10 metri. Poco sopra vi è un ottimo spuntone su cui farla passare.
Nuovo sentiero 122c per il Pizzo Tignaga: si segue il sentiero 122 per il Colle d’Egua fino a quota 1865 quando effettua una curva secca verso destra. Si procede diritti seguendo le segnalazioni per i sentieri 122a e 122c e si raggiunge la già visibile Alpe Pian di Ruse. Si prosegue brevemente a monte della stessa piegando verso destra fino a giungere al ben segnalato bivio dove si va a destra in ripida salita puntando alla nostra montagna. Si risale dapprima per prati e poi per pietraie, senza traccia ma seguendo i segnavia fino a portarsi sotto la bastionata finale della montagna. che si supera attraverso un ripido canalino per lo più erboso, con solo qualche singolo passaggio su roccia; la parte finale è attrezzata con cavo utile più che altro in caso di terreno bagnato. Giunti in cresta, si procede a sx su grossi massi accatastati e tracce di sentiero e in circa 15′ si tocca la croce di vetta. Tempo indicativo di salita 3 h 30′ – 4 h.
Volendo incrementare l’escursione, si puo’ aggiungere la salita al Monte Cimone 2453m, raggiungendo un dislivello di circa 1600 m, in questo caso si consiglia la salita al Tignaga diretta dal 122C e percorrere la cresta al ritorno passando per il Cimonetto raggiungendo il colle d’Egua.
Dal Colle d’Egua, col suo bel bivacco, si percorre un primo tratto verso la bocchetta di Strienghi e si risale immediatamente alla base della cresta ovest del Cimone.
La cima la si puo’ raggiungere percorrendo sia la cresta, evitando i tratti piu’ scomodi e rocciosi sul lato nord, oppure seguire direttamente la traccia sul lato nord.
Raggiunta la cima con piccola croce, si puo’ scendere dalla cresta opposta, percorrendo un primo tratto di cresta misto erba roccette, poi evitando la cresta ed abbassandosi sul lato ad est tra tratti ripidi erbosi, altri misto roccette, e terriccio.
Dove il terreno lo permette rimanere poi a mezzacosta raggiungendo una spalla erbosa che porta ad una selletta in cresta, dalla quale si scende al sottostante sentiero per la bocchetta di Strienghi ; oppure abbassarsi ancora di piu’ raggiungendo una sottostante traccia con al quale si risale brevemente alla bocchetta.
Dalla bocchetta si percorre il sentiero segnato che riporta al colle d’Egua e quindi il bel sentiero che riporta a Carcoforo