L’itinerario segue il percorso del sentiero individuato come “E1” ed è segnalato con cartelli e tacche bianche-rosse. Purtroppo la segnaletica non è sempre evidente, in alcuni casi anzi contraddittoria, ma, a parte qualche deviazione, a destinazione si arriva comunque.
Peccato invece notare che in alcune zone si pedala non in un parco naturale ma in un parco rifiuti.
Da Cameri seguire la strada asfaltata per la Valle Ticino e Ristorante “La Quercia” fino ad una località nota come “Belvedere di Cameri”, individuata da cartello indicatore e panca, dove ha inizio la pista ciclabile, che va imboccata. Subito si costeggia la Cascina Zaboina, poi la strada entra nel bosco e corre alta sul ciglio della valle del Ticino; al di sotto si vede il Naviglio Langosco, con le sue porte e la centrale idroelettrica. Quando la sterrata esce dal bosco ci si trova di fronte Villa Picchetta, sede del Parco; svoltare a sinistra sulla pista ciclabile, che va seguita sempre ignorando le varie diramazioni laterali; si supera la linea della ferrovia Nord e si arriva poi ad incrociare la SS341 per Turbigo.
Al bivio svoltare a sinistra e, scendendo lungo la statale, dirigersi verso il ponte di ferro, prima del quale si svolta a destra (indicazione per “La Vecchia Dogana”), si segue la sterrata e si incrocia la strada asfaltata che scende da Galliate. Si svolta a sinistra (indicazione “Sette Fontane”), si supera lo scolmatore del Cavour e si prosegue, arrivando ad un canale noto come “Scaricatoio Ticinazzo” (porte visibili sulla destra) per incrociare poi quasi subito la strada asfaltata che scende da Galliate, Villa Fortuna, e che si dirige al Bar-Ristorante “Sette Fontane”. Si svolta a sinistra su questa strada e poi immediatamente a destra, al primo bivio. Seguendo la sterrata si arriva nei pressi di un cascina diroccata (Cascina Bianca) con adiacente mulino; raggiunto poi il bivio, con indicazioni, si svolta a destra e si prosegue lungo la strada, ora asfaltata, fino ad un cartello con indicazioni, che segna la svolta a sinistra. Svoltare e seguire la strada, costeggiata a sinistra da un ramo della Roggia Molinara, fino al ponte sul Naviglio Langosco (Ponte Vulpiate); qui prendere a sinistra, direzione “Mulino di Vulpiate” sempre costeggiando la Roggia Molinara, fino ad un bivio con indicazione, in cui occorre prendere a destra, arrivando così presso un altro ponte sul Langosco, ove scende la strada da Romentino. Qui si segue l’indicazione per la Cascina Gerano, alla cascina si prosegue e si arriva in località “Boscaccio”, da dove si vede l’Autostrada A4. Si passa sopra l’autostrada, si sottopassa la linea dell’Alta Velocità e si vedono di fronte le case di Torre Mandelli. Qui la segnaletica diventa carente ed i percorsi diversificati. Come suggerimento, conviene, passata la linea dell’Alta Velocità, proseguire sul ramo diritto della sterrata, ignorando quello sulla destra, anche se più battuto. Si prosegue, su fondo un po’ accidentato, e si arriva ad un bivio; qui stare sulla sinistra, ignorando il ramo di destra anche se torna a Torre Mandelli, proseguire fino a raggiungere il grande pannello in legno del Parco, su cui si vedrà una minuscola freccia che indica la destra; svoltare a destra e al bivio stare sempre sul sentiero di destra; questo fa un dosso e quando scende supera delle porte e si porta sulla sponda sinistra del Navigli Sforzesco; si costeggia ora il Naviglio fino al primo ponte ove si dovrà svoltare a destra, raggiungere il Langosco e risalire la valle del Ticino costeggiando la Cascina Bianca; arrivati sul piano, svoltare decisamente a sinistra e puntare diritto a delle costruzioni con muro giallo: si arriva così al semaforo sulla SS11 di S. Martino. Svoltare allora a sinistra, scendere lungo la statale fino al bivio, ove si prende la strada laterale, e si prosegue fino al fiume Ticino, si passa il tunnel a destra sotto la ferrovia TO-MI e si raggiungono le porte del diramatore.
Ritorno: o lungo la stessa strada dell’andata, oppure si può risalire la valle del Ticino su una delle varie strade che scendono, da Romentino o da Galliate: si raggiunge così una strada che corre alta sul ciglio, la “Via del Piaggio” che, seguita tutta, riporta sulla SS541 da cui si ritorna a Cameri.