Volendo abbreviare il percorso, da Staffal si può usufruire degli impianti di risalita che portano al Lago Gabiet (quando aperti), oppure da Gressoney Saint Jean quelli di Punta Jolanda.
Volendo compiere l'anello, è consigliabile seguire il sentiero 7a in salita, più lungo e il 7b in discesa che riporta a valle più direttamente.
Da Staffal si segue il sentiero indicato dai i cartelli a sinistra indicanti sentiero 6a, 7a, TMR, che dopo una breve risalita tra prati e poi tra i larici, intercetta la strada sterrata che si inoltra nel vallone del Moos. Dopo un breve tratto di strada si raggiunge l’Alpe Moos 1986 m dove si deve scegliere che percorso utilizzare per arrivare in cima. Se si prosegue a destra, lungo il sentiero 7a si avrà un percorso più lungo toccando la zona del Rifugio Lys del Gabiet, il 7b invece porta direttamente alle pendici di Punta Telcio. Seguendo il segnavia 7a, si prosegue a mezza costa fra i larici, poco al di sopra della strada sterrata, fino a Locher 2009 m dove la strada termina, ed il sentiero scende per attraversare il torrente e poi addentrarsi in una breve fascia di larici, poco prima del termine della parte più dolce del vallone del Moos. La salita riprende più marcata, toccando un rudere di baita ed attraversando il torrente su un ponticello di legno; si sale quindi con numerose serpentine un ripido ma facile pendio, guadagnando velocemente quota. Si esce da questo pendio ad un colletto erboso, non distante dal Rifugio del Lys 2339 m. Lo si raggiunge e si percorre la stradina sterrata a sinistra, segnavia 6a, che permette di passare nel vallone da dove ha origine l’allungata forma della Punta Telcio. Raggiunto un ponticello di pietre, lo si attraversa e poco oltre si intercetta il sentiero 7b che per un tratto corrisponderà al 6a. Qui si hanno due possibilità:
A. Seguire il sentiero 7b fino in cima (percorso più lungo):
Si prosegue sul segnavia 6a-7b lasciando in basso a destra un piccolo lago artificiale e si sale con alcuni tornanti. A a quota 2600 m circa, in corrispondenza di un affioramento di rocce rosse, i percorsi si dividono. Si segue il 7b verso sinistra e in pochi passi si giunge a un piccolo lago, stavolta naturale, Lago Verde su alcune carte. Ancora un quarto d’ora, seguendo sentiero e ometti, e si raggiunge un altro lago più grande (Lago Blu). Si continua ancora per qualche minuto poi c’è la possibilità di perdere le segnalazioni. In questo caso proseguire verso est alla base del pendio delle quote 2832 m e 2912 m. Da qui volendo si può salire su questa cima che sulle carte viene solo quotata (si può definire Punta Telcio Est), mentre invece la vera Punta Telcio è molto più avanti allungata ad Ovest. Si giunge così in una valletta, sulla cui poco marcata cresta di sinistra si trovano le segnalazioni 7b. Si può anche salire il fondo della valletta senza sentiero ma con percorso evidente lungo un torrentello. In ogni caso si arriva a una piccola sella, al culmine della valletta, oltre il quale ci sono una conca e la Punta Telcio. Lungo il percorso valutare bene se seguire indicazioni 7b che scendono molto ripidamente a un altro lago (segnalato sul posto come Lago Verde) e conducono poi sulla cresta della valletta oppure se attraversare la valletta più avanti o seguirne il fondo come detto prima.
Dalla selletta le indicazioni conducono in salita a destra per un breve tratto, poi fanno attraversare una pietraia senza guadagnare quota fino ad un’altra selletta sotto la Punta Telcio. Questa si raggiunge per tracce di sentiero tenendosi sull’erboso versante sud, mentre quello nord precipita roccioso.
B. Tracce di sentiero, percorso più breve
Superato il ponticello, si raggiungono i vicini alpeggi denominati Becksch Gaveno 2424 m e poco oltre Welfsch Gaveno 2456 m. Passando a monte di essi si individua una specie di sentiero pianeggiante che in realtà è stato realizzato per le tubature dell’acqua, e termina proprio a Welfsch Gaveno. Qui ora non si trovano tracce di sentiero segnalate, ma utilizzando le numerose tracce di bestiame, e facendosi aiutare dagli enormi ometti posti sul crinale erboso sovrastante, non ci sono problemi nel proseguire. Si inizia ora un lungo traverso ascendente verso Ovest, senza percorso obbligato (talvolta appaiono sentieri molto evidenti) raggiungendo una sella a circa 2700 m posta al di sotto del crestone sud-est che si origina dalla cima. Lo si risale, dapprima su terreno erboso poi attraversando una breve pietraia, per poi raggiungere l’ometto della cima 2833 m.
Per la discesa, volendo compiere un anello, si torna agli alpeggi Gaveno per una delle due opzioni sopra elencate, poi anzichè attraversare il ponte di pietra, si segue il sentiero 7b, che transita al di sotto degli alpeggi, e con un lungo mezza costa discendente lungo l’intero versante sud della Punta Telcio, conduce a Jatsa 2069 m e quindi a Moos. Questo sentiero scende nell’unico punto in cui le barriere rocciose del versante sud della montagna sono interrotte da un cengione erboso; è comunque un percorso da evitare in caso di neve o ghiaccio, mentre l’altro percorso è fattibile anche con neve. Questo sentiero permette di abbreviare notevolmente i tempi di salita/discesa e lo sviluppo della gita. Da Moos si rientra a Staffal per il percorso di salita.