A causa dell'esposizione, è consigliabile effettuare la salita in giornate fredde e con condizioni di neve abbondante e ben assestata.
Da Campocatino (1000 m), si segue il sent. 147 fino a che non si oltrepassa il netto solco del Canale S. Viano. Si prosegue ancora per un breve tratto per poi salire direttamente sulla destra per boschi; non conviene portarsi subito nel canale di salita, che in basso presenta un salto di rocce ripide, ma piuttosto tenersi lungo lo sperone centrale (passaggi a 45°), preferibilmente un poco sulla sinistra, per poi traversare orizzontalmente a destra verso i 1350 m su ampi pendii che conducono alla parte bassa del suddetto canale, qui molto largo (1h 20 da Campocatino, in buone condizioni).
Si risale l’ampio pendio-canale, spazzato dalle slavine (40°), fino alla base di una fascia più ripida (rocce e paleo affioranti con poco innevamento). La si supera nel punto più conveniente (passaggi a 60°) e si prosegue sui pendii superiori, ora un po’ più sostenuti (50-55°). Il canale qui diventa appena accennato; si sale in leggera diagonale a destra, puntando all’ingresso dell’evidentissimo imbuto sommitale. Un tratto di canale più marcato (50°) permette di raggiungerlo; vi si entra con un altro passaggio ripido (60°). Si rimonta l’imbuto nevoso (50°) fino a raggiungere la breve fascia di rocce che sostengono la cresta sommitale. Questa può essere superata sulla sinistra (dove è più alta e ripida; in condizioni particolarmente favorevoli si può trovare una colata di ghiaccio che ricopre le rocce), al centro (passaggio di misto più breve e facile) o più a destra (neve, ancora più facile). Si esce così sulla cresta Nordest della Tambura.
Per la discesa: è possibile scendere immediatamente e senza difficoltà sul versante opposto (Carcaraia), raggiungendo infine la marmifera dell’Acqua Bianca; da qui si rientra a Campocatino con diversi km su noiose strade asfaltate (si potrebbe raggiungere direttamente Campocatino con il sent. 177, scavalcando il Passo Tombaccia, ma è un percorso disagevole e difficile da seguire in inverno con forte innevamento).
In alternativa, si può seguire la non difficile cresta Nordest (un tratto più ripido e misto è aggirabile) fino alla cima della Tambura. Da qui, si scende lungo la cresta Sud raggiungendo il Passo Tambura, per poi abbassarsi sul versante orientale (via Vandelli, sent. 35) fino alla cava Formignacola, da dove prendendo il sent. 147 (un tratto attrezzato all’inizio) si ritorna al percorso di avvicinamento e a Campocatino (prevedere almeno 3h).
- Bibliografia:
- CAI-TCI Alpi Apuane