Su bentu (il vento) è la paleo - risogenza del complesso, abbandonata dall'acqua per sbucare poco sotto, in "Sa oche (la voce). Attualmente il complesso misura quasi 20 km di sviluppo, ed é ancora in fase esplorativa.
Subito dopo l’ingresso si supera il cancello, e una breve strettoia conduce agli ambienti enormi che si seguiranno per chilometri. Si tratta di una traversata alta, attrezzata con corde e successivamente cavi in acciaio, che permette di seguire la forra allagata sotto di noi. Circa un chilometro di traversi fino al campo base “Chessa”. a destra si va al “IV vento”, mentre a sinistra si risale verso i rami lontani che puntano a “Badde Pentumas”, il profondo canyon esterno. Si continua sempre sopra il corso del torrente, fino alla “teleferica” di 20 metri. Oltre ancora cengie e gallerie enormi con gigantesche concrezioni, finché la cengia si restringe e occorre armarla, con il successivo P40, (corda da 50 metri), che porta a pochi metri dal fiume. Si procede comunque in traverso su vecchie corde, anche lesionate (qui evidentemente non arrivano tutti gli speleo…) Segue un P30 da armare, e poco dopo iniziano i laghi, peraltro stupendi, che possono essere superati bagnandosi fino alla vita. La grotta prosegue, splendida e ancora lunga, alcuni chilometri) fino alla grande frana, “diramazione del III vento” e “diramazione del coccodrillo”.
Attrezzatura completa, corde, moschettoni e piastrine a dipendenza di dove si vuole arrivare. Muta in neoprene se ci si vuole divertire nelle zone freatiche. Grotta complessa; almeno 10 ore di movimento.