Arrampicata

Stella (Corno) – Argo

Descrizione

Gite 3

Mappa e Tracce

Foto e Video 7

Condizioni 3

Classifica

Dettagli

Altitudine (m): 2700
Dislivello avvicinamento (m): 1100
Sviluppo arrampicata (m): 380
Esposizione: Sud-Ovest
Grado massimo: 6c
Difficoltà obbligatoria: 6a+

Località di partenza

Gias delle Mosche

Punti d'appoggio

Rifugio Lorenzo Bozano (m. 2453, tel. 0171/97351)

Note

Grandiosa via aperta da Ghigo e Piras, che con la recente richiodatura è destinata a diventare una grande classica tra le vie più impegnative della parete.

Avvicinamento

Dal Gias delle Mosche (Valdieri), m.1590, in circa 1 h. 30’ si raggiunge l’accogliente rifugio Bozano (m. 2453, tel. 0171/97351). Da qui si prosegue sulla pietraia (attrezzata e lastricata con un eccezionale lavoro delle squadre regionali) verso la parete del Corno Stella, costeggiando lo zoccolo; si ignora il canale sulla sinistra con corda fissa che conduce alla cengia mediana (30’ dal rifugio, freccia gialla) e, giunti poco dopo in cima al conide detritico, si risalgono con attenzione le roccette articolate a sinistra, si supera un diedro-canale a destra e si guadagna in pochi minuti una terrazza; seguire la traccia a sinistra, che in una quindicina di metri porta a una sosta su 2 spit e cordone giallo, attacco della via.

Descrizione

L1: salire il risalto prima grigio poi rosso che porta alla base del compatto arco di roccia soprastante; attaccarlo nel punto più basso a sinistra, quindi traversare a destra, risalendo poi la placca tecnica in diagonale a destra (6b/c, 30 m)
L2: salire diritti un muretto liscio da cui si esce a destra; segue una bella placca rossa a vaschette inframmezzata da un risalto, fino alla sosta sotto la fascia strapiombante (6a, 30 m)
L3: salire le lame verticali e il seguente diedro, con scalata atletica ed estetica, in parte in dulfer, quindi uscire a destra con passi delicati, salendo poi il lato sinistro del muro verticale (roccia da urlo) che segue; un tettino tecnico conduce poi alla pulpito di sosta (6c, 30 m)
L4: salire diritti sopra la sosta, quindi uscire a destra per una fessura lavorata, superando poi una placca delicata; un muretto conduce poi in sosta , alla base di un diedro aperto (6a+, 30 m)
L5: salire il diedro, poi un muretto, uscendo a destra, quindi salire un muro in diagonale a sinistra, uscendo facilmente sul ripiano di sosta nella vena di quarzo, in comune con la De Cessole (6a, 30 m)
L6: salire sopra la sosta, verso sinistra, poi verticalmente lungo belle placche lavorate, sostando in una nicchia a destra (5a, 30 m)
L7: salire il muro uscendo a destra; una placca compatta conduce ad un tettino da cui si esce a sinistra, fino a un diedro scuro; salirlo uscendo su placca abbattuta (6a+, 30 m)
L8: salire la rampa a destra della sosta, salire il muro compatto che la sormonta; un’altra placca conduce ad un secondo tetto, oltre al quale una placca rossa a vaschette conduce in sosta (6a+, 30 m)
L9: salire fino allo strapiombo, superare il tetto e uscire su roccia più articolata; salire poi la splendida placca lavorata verticale (6a, 50 m)
L10: superare il muro verticale sopra la sosta, uscendo a sinistra e proseguendo lungo un vago speroncino fino alla sosta (4c, 40 m)
L11: salire direttamente la parete articolata sino al plateau sommitale (3c, 45 m).