Consiglio il libro di Paolo Mosca con schizzo di Stefano Santomaso e questo link con un’ottima relazione. http://kitalpha.altervista.org/susatti/susatti.html
Comunque la via è molto logica, seppure schiodata segue sempre lo spigolo. Cercate sempre i punti facili. Qualche problema potrebbe darlo il camino (VI) se molto bagnato (però si protegge).
La discesa è difficile in caso di nebbia e se gli ometti non ci sono. Dall’uscita (andate prima in punta che merita, sono 10 minuti scarsi e poi tornate all’uscita della via). seguite la cengia fino a un chiodo argento. Da qui con un tiro sul III-IV raggiungete la forcella (ometto visibile). Si scende per un camminamento e si raggiunge la banca ghiaiosa (nevaio). Da qui bisogna raggiungere la forcella Lavinetta e può essere complicato per la nebbia (difficile descrivere). La forcella rimane a dx. Si scende e si fa una doppia di 30 metri. Per saltini si raggiungono i pascoli (eventuale breve doppia se è presente il nevaio al fondo). Quindi a Taibon.
- Bibliografia:
- Paolo Mosca - Agner Croda Granda
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