Sviluppo 150 m
2 serie di friends BD fino al n°3 ma dipende da quanto ci si protegge, un n°4 BD. Corde da 60m.
Via molto bella con fessure di tutti i generi: strette, larghe, camini, tetti, veramente un gioiello di scalata granitica. La versione 2016, oltre a superare lo spettacolare diedro-camino della seconda lunghezza, rende fattibile in libera l’intera via raddrizzandola in alcuni tratti. In tutto 22 fix comprese le soste.
vedi anche: https://rocciatorivaldisea.wordpress.com/vie-nuove-e-riattrezzamenti/
note tecniche:
Il Vallone di Sea si colloca in un ambiente prettamente alpino, austero e severo. Le pareti di roccia, sulle quali viene praticata l’arrampicata, si collocano ad una quota variabile tra i 1500 m e i 2700 m.
L’avvicinamento varia dai 45-60 minuti per le strutture più vicine fino alle due ore e oltre per quelle ubicate nei posti più reconditi. Fondamentale essere sempre aggiornati sulle previsioni metereologiche prima di intraprendere qualsiasi scalata.
Gli interventi in progetto o già realizzati dall’associazione Rocciatori Val di Sea non hanno l’intento di “mettere in sicurezza” gli itinerari del Vallone bensì di cercare di sostituire, almeno in parte e nei limiti del possibile, l’attrezzatura presente considerata vetusta e soggettivamente non più affidabile. Nessuna delle vie del Vallone presenta o presenterà una chiodatura “plaisir” e nessuna ha subito o subirà una chiodatura integrale a fix. La pubblicizzazione, il rinnovamento o piazzamento di attrezzatura non implica che l’associazione, o chi per essa, intenda arrogarsi la custodia o la manutenzione del luogo e di quello che vi è collocato, né che garantisca la “sicurezza” o l’esclusione di incidenti dovuti a cedimenti di chiodi, protezioni fisse, massi ecc.. Si precisa che l’opera intrapresa NON ha fini di lucro o commerciali ma solamente l’intento di riportare alla luce vie oggi dimenticate.
E’ pertanto esclusivo onere dell’arrampicatore, che percorrerà tali vie, valutare con occhio critico lo stato della chiodatura in loco, eventualmente sostituendo o integrando parte degli ancoraggi fissi (quali ad esempio cordoni, maillon rapide, chiodi tradizionali) ed intraprendendo la scalata solo se ritiene di possedere adeguate capacità tecniche-psico-fisiche (capacità a proteggersi con mezzi amovibili, capacità di valutazione e ricerca del percorso). Essendo inoltre le strutture rocciose soggette ad assestamenti e potenziali crolli l’arrampicatore dovrà essere in grado di verificare con occhio critico eventuali lame o blocchi instabili, rinunciando alla scalata in caso di pericolo.
Da Forno Alpi Graie percorrere la strada che porta al Santuario della Madonna Nera e parcheggiare in prossimità del bivio con il Vallone di Sea. Seguire la strada sterrata fino al suo termine, non proseguire sul sentiero ma guadare il torrente Stura riprendendo dalla riva opposta la strada che porta alle prese dell’acquedotto. Giunti alle costruzioni risalire la pietraia alla loro destra seguendo diversi ometti, quando la pietraia si esaurisce seguire ancora il sentierino in salita e prima che svolti verso la parete principale prendere una traccia a sx che in pochi minuti porta al settore sinistro. (attacco a quota 1600 m circa, 400m di dislivello, 1 h circa). Si giunge a un grande masso tavolare sotto al bellissimo diedro di Gollum che, come diceva Grassi, assomiglia al “diedro del mistero” ma…rovesciato al contrario. Lasciare zaini e scarpe al masso (per lo spostamento al settore alto le scarpe possono essere utili ma non indispensabili). La doppia vi depositerà qui.
1° tiro) Dal masso traversare un 30m a sx fin sotto l’evidentissimo diedro camino nerastro in cui a volte scorre l’acqua. La via attacca subito a dx di questo in una larga fessura (nome alla base e cordone blu incastrato come segnavia. Attenzione che sul muro di dx, in un diedrino, si vede un chiodo ma è della via “Una specialità della casa”). Salire la larga fessura in Dulfer (un n°4 BD) e il seguente sistema di belle lame e fessure sino sul fondo del camino. Quando questo diventa rampa erbosa traversare a dx superando uno spigolo appigliato (la via originale andava invece verso la rampa per piegare a dx più in alto), afferrare due lame sovrapposte e ribaltarsi in una nicchia (alberello secco) alla base del grande diedro evidentissimo dalla base. Utili eventualmente alcuni friend doppi medi. Sosta con 2 fix da collegare. Grado 6A+.
2° tiro) Tiro nuovo 2016. Salire la larghissima fessura che forma il diedro (2 fix) e quindi proseguire nel camino fino a giungere alla fessura che solca il tetto con andamento da sx a dx fino all’atletica uscita (1 fix). Ribaltarsi sul terrazzo. Friend 2, 3 e 4 BD. Sosta con 2 fix da collegare. Grado 6B+.
3° tiro) Vincere la stretta e faticosa spaccatura (un passo difficile circa 6C, 1 fix) e proseguire quindi nel diedro passando a sx di una gigantesca stele appoggiata su cui con molta cautela si appoggiano un paio di volte i piedi (prestare attenzione). Seguire quindi interamente il bellissimo diedro fessurato (ignorando i chiodi a dx in placca, percorso originale di Grassi) uscendo a dx su una zona di placche inclinate, sotto al tetto sommitale. Utili alcuni friend medi doppi. Sosta su 2 fix da collegare. Grado 6B con un passo iniziale più duro.
4° tiro) Tiro nuovo 2016. A sx si scorgono i chiodi dell’originale che in A0 superava il tetto. Il nuovo tiro supera invece il tetto nella sua diramazione di dx. Alzarsi fino alla radice del tetto (utili friend 0.75, 0.3 BD) e quindi traversare a dx (uno 0.5 sta nel masso incastrato sotto al tetto, poi 1 fix) sfruttando buone tacche per i piedi. Ribaltarsi nella nicchia (1 vecchio chiodo della via che arriva dal diedro sottostante) e uscire faticosamente dalla strapiombante spaccatura-fessura (ottimo 3BD) sul ripiano sommitale. Sosta di calata con 2 fix + maillon. Grado 6C.
Trasferirsi quindi al settore alto alla base del “diedro di Gollum”. Tre minuti a piedi.
5° tiro) Tiro parzialmente nuovo 2016. Superare in Dulfer la lama iniziale in comune con “Gollum” e “Re Azul” e spostarsi quindi immediatamente nel diedro a sx (le altre due vie vanno a dx) dove si scorge un vecchio cordone incastrato. Giungere al cordone e vincere quindi direttamente l’enorme, bella e atletica lama verticale (2 fix) (la via originale si spostava invece a un pulpito a dx per salire sotto al tetto e traversare a sx) fino a un comodo pulpito roccioso. Sosta con 1 fix + chiodo. Grado 6B.
6° tiro) Ribaltarsi a sx del tettino sopra la sosta (1 fix) e salire quindi la placca seguente (1 fix) fino ad afferrare una bella fessura ad incastro. Ribaltarsi su un piccolo ripiano e attaccare direttamente la seguente fessura (la via originale qui traversava al terrazzino a dx, in comune con la via “Robinson”), prima ad incastro e poi molto grande (2 fix, utile un 4 BD tra le 2 protezioni). Superarla direttamente fino a un comodo ripiano roccioso (l’originale vinceva ancora per pochi metri il diedrino soprastante, però molto sporco e con uscita erbosa). Sosta di calata con 2 fix+maillon. Grado 6B.
DISCESA:
Dalla sosta 6 fino alla cengia mediana e poi dalla sosta 4 fino alla base (doppia di quasi 60m).