Dal piazzale oltre Preit seguire la strada per per il Colle del Preit, con dolce pendenza fino a raggiungere il ponte sul torrente di fronte alla Grangia Selvest 1666 m; non lo si attraversa ma si continua a destra, o per l’aperto pendio, o continuando sulla stradina secondaria per le Grange Pratolungo (indicazioni Colle Soleglio Bue), il bivio è in corrispondenza del ponte delle Grange Selvest. Si continua lungo la strada senza possibilità di scorciatoie, salendo progressivamente di quota, finchè questa strada si addentra con un traverso nel vallone che proviene dal Colle del Soleglio Bue, toccando alcuni ruderi.
Si prosegue ancora superando l’avvallamento di un rio, fino a toccare le Case Gerbino 1881 m. Inizia qui la parte alta del percorso, costituita da ampi pendii e dossi, con visibile la cima in fondo a destra del castello roccioso del Piutas. Senza percorso obbligato si salgono i facili pendii che conducono al colle Soleglio Bue.
Raggiunta una piccola conca sotto la cima, si può decidere se proseguire solo fino al Colle Soleglio Bue 2337 m, oppure raggiungere la cima, piegando a sinistra verso il Piutas, e quindi salire la valletta compresa tra questo e la Cima Soleglio Bue. Dal colletto che si affaccia su Chialvetta, si prosegue a destra in piano, per poi affrontare gli ultimi metri che precedono la vastissima spiana sommitale (ometto di pietre).
Discesa lungo l’itinerario di salita, oppure in condizioni di innevamento sicuro, raggiunta la conca delle Case Gerbino, si prosegue a sinistra raggiungendo velocemente le Grange Soleglio Bue 1880 m, poste su un terrazzo estremamente panoramico. Da queste, si segue il tracciato del sentiero estivo (si notano tacche di vernice), che scende nel bosco per un costone, con numerose serpentine che permettono di perdere velocemente dislivello, sino a giungere in un prato poco a monte di Preit.
Raggiunta la strada, non resta che tornare al piazzale percorrendola per 200 m (questo versante di discesa è molto più rapido, di nessuna difficoltà ma bisogna che ci sia una traccia o conoscere bene il posto, perchè è facile perdere la via corretta; inoltre si svolge in un pendio abbastanza ripido, quindi richiede neve assestata).
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.7 - Valli Maira, Grana e Stura
- Bibliografia:
- Ciastre d'Oc - La Montagna Torino editrice