Dislivello: 380 m
Difficoltà: AD+, inclinazioni fino a 55°, passi di III (evitando il primo risalto)
Tempo di percorrenza: ore 4,30
Da Fonte Canale si risale la mulattiera ben segnalata, che porta alla base del Canalone di M. di Cabale (ore 1,15). Qualche centinaio di metri prima della fine del sentiero, senza uscire dal bosco, si lascia la traccia e si piega a sinistra per risalire un ripido pendio che dopo circa 50 metri porta alla base delle rocce del primo salto della cresta (Q 1770).
L’itinerario si snoda lungo il frastagliato sperone, risalendo integralmente il filo della cresta e risolvendone il superamento del primo salto, aggirato ad ovest dai primi salitori.
Superato o aggirato il primo salto roccioso di 25 m (vedi nota), ci si sposta a sinistra (est) dove la parete si rompe presentando una specie di grande intaglio visibile anche da lontano. Si risale un bel canalino incassato per circa 80 metri (40°, 45°), tra compatte quinte rocciose. Al suo termine i pendii si allargano alquanto. Non si prosegue direttamente, ma si traversa a destra per raggiungere senza via obbligata il filo della cresta, in questo punto ancora larga e poco distinta, al di sopra del primo salto (45°,
50°, roccette).
Si supera su terreno misto il secondo salto consecutivo, risalendo senza via obbligata (III, 50°) e pervenendo sul tratto di cresta che ora si fa esile e appoggiata. Si continua per un lungo tratto in leggera salita, con qualche saliscendi, sul filo sempre più aereo, fino a raggiungere una nuova brusca impennata della cresta, caratterizzata da un gendarme roccioso.
E’ questo l’inizio della parte centrale del percorso, il più spettacolare ed esposto, se ci si tiene fedelmente sul filo di cresta. Gran parte delle rocce precipitano bruscamente ad ovest, direttamente sul Canalone di M. Canale, mentre ad est ripidi scivoli nevosi scendono a confluire nel solitario Canale della Fonte.
Si superano le rocce del salto su divertente terreno misto (passi di III-), scavalcando qualche intaglio con passaggi delicati. Adesso la cresta continua in unica soluzione fino in vetta. Tenendosi sul filo aereo e roccioso (50°) si perviene ad una caratteristica forcella, con vista sulla sommità della Pala e su alcuni pinnacoli detti Fiammiferi; ambiente grandioso in inverno.
Continuare direttamente sulla cresta rocciosa (50°, 55°, passi di III-), fino a scalare gli ultimi blocchi dell’anticima. Dopo un piccolo intaglio ed un’altra gobba nevosa si è in vetta alla quota 2151.
Prima invernale integrale: G.Guzzardi, E.Paolini – 19 febbraio 1995
- Cartografia:
- IGM 1:25000 F 46 Monte Sirente
- Bibliografia:
- Informazioni Giancarlo Guzzardi - http://gguzzardi.interfree.it/index1.htm