Lo strepitoso muro finale, alla sera, nelle giornate limpide, assume entusiasmanti tonalità del rosso da cui trae spunto il nome della via..
Al momento (estate 2018), il n.ro di tracciati attrezzati sullo Sperone sale a 3 rendendo il posto adatto a trascorrere un'intera giornata all'insegna dell'arrampicata, con caratteristiche che possono essere definite una via di mezzo fra la falesia e le vie di montagna..
Mentre le due vie sulla dx, “Appuntamento con Cleopatra” e “La Sfinge” salendo la struttura nel lato sud, presentano entrambe un tratto centrale di trasferimento di 2° grado (la verticalità nella parte centrale della parete viene meno) "Ombre Rosse", attaccando in prossimità dello spigolo basale sinistro, salendo obliquamente verso sx il lato ovest della struttura, ne percorre i tratti più verticali mantenendo un livello di difficoltà costante su tutta la via (non scendendo mai al disotto della scala 5) con un tiro finale di livello superiore sia in termini di difficoltà che di ingaggio.
Sul muro finale di ottima roccia, compatto e perfettamente verticale, è stato possibile realizzare una spittatura più lunga, ma non per questo meno sicura, che ne rende obbligatorio il grado regalando sensazioni intense al primo di cordata..
La relativa vicinanza, la facile accessibilità ed altre caratteristiche che lascio il piacere di scoprire sul posto.. rendono il luogo adatto anche per un impiego "falesistico" , ideale per chi desidera muovere i primi passi su roccia, compresi i bimbi..
La S1 è stata attrezzata (2 spit + catena e maillon di calata singolo) allo scopo di permettere un'arrampicata didattica (tramite assicurazione a moulinette) nella sottostante paretina basale che, a seconda di dove viene salita, presenta difficoltà crescenti..
Essa infatti, sulla sinistra presenta un tratto molto facile di 2° / 3° fino alla catena, adatto per i bimbi.. e spostandosi a dx (sfruttando sempre la stessa catena per proteggersi), la difficoltà aumentano progressivamente senza mai diventare eccessive..
I tiri sono protetti con spit di progressione (10 mm) mentre le soste sono attrezzate con 2 spit e 1 o 2 maillon di calata
In prossimità della sella erbosa di Pian del Secco dal quale si gode di un'ottima vista verso il gruppo Orsiera Rocciavrè, abbandonare la strada sterrata e prendere una traccia di sentiero che sale obliquamente verso sx sul pendio erboso puntando in direzione del primo affioramento roccioso che si innalza più di altri rispetto alla linea di cresta. Tale affioramento è la sommità dello Sperone della Sfinge vista dal lato nord.
Da Pian del Secco si può anche proseguire a piedi per la sterrata che sale dritta verso l'ex-stazione intermedia dell'Aquila ed una volta giunti nei pressi di un grosso ometto, svoltare a SX (vedi indicazione "vie di roccia" riportata in blu su un grosso masso tavolare che lastrica la sterrata) procedendo per una mulattiera secondaria in discesa e successivamente per sentiero fino ad una sella erbosa che fa da spartiacque dove iniziano gli affioramenti rocciosi.
Il primo affioramento, più piccolo, è la parte terminale dello speroncino dell'Aquila dove sono state tracciate brevi vie di falesia (vedi relazione Gulliver https://mono.gulliver.it/itinerario/13146/), il secondo, più grande, è la parte terminale dello Sperone della Sfinge caratterizzata da rocce piatte inclinate..
Una volta giunti sulla sella erbosa, scendendo nel versante opposto tenendosi lo speroncino dell'Aquila sulla sx, si passa sotto la base di quest'ultimo e proseguendo in discesa verso sx, si giunge sotto lo sperone della Sfinge, fiancheggiandone la parete ovest fino ad incontrare la targa della via.. Tempo di percorrenza dal parcheggio dell'Aquila: max 40 min.
Dalla suddetta sella erbosa può risultare comodo scendere direttamente nel canale più stretto posto fra lo speroncino dell’Aquila e lo sperone della Sfinge, più veloce ma più ripido in cui, in genere, non ci sono fili elettrificati per limitare i pascoli..
L1: ( normale ) 25 mt 6 spit, 5c subito dopo aver aggirato lo spigolo basale sulla sx poi mediamente 5b sino alla sosta;
dopo aver attaccato in prossimità dello spigolo basale (targa alla base) ed averlo aggirato sulla sinistra, si procede per un vago diedro che sale obliquamente il versante ovest con evidente spittatura verso sx e successivamente per cengia (sempre a sx) fino a S1.
Con un breve trasferimento in leggera discesa verso sx, percorrere la facile cengia fin dove essa termina (in prossimità del ripido prato che delimita lo sperone della Sfinge sul lato ovest) e reperire l’attacco di L2 che supera una fascia strapiombante posta al termine della stessa (1° spit rinviabile direttamente dalla cengia).
L1: ( variante “Muro di Aton” ) 25 mt 7 spit, 6b continuo per una 15ina di metri.. poi ancora 5mt. di 5b fino a rinviare la catena e un traverso di 2°/3° per andare a raccordarsi con L1 (normale) di “Ombre Rosse”.
dato che a destra dello spigolo basale dove attacca “Ombre Rosse” è presente un magnifico muro verticale/strapiombante su ottima roccia, abbiamo voluto realizzare il monotiro “Muro di Aton” (dio egizio del sole) con caratteristiche da falesia (5 spit in linea, più sosta su due spit con catena e maillon sulla verticale per permetterne l’assicurazione a moulinette) che potesse anche assolvere il compito di variante dura della via..
Si può quindi attaccare la via dal “Muro di Aton” mantenendosi sulla destra dello spigolo ed una volta giunti in sosta, rinviando sul maillon basso di calata è possibile procedere facilmente verso sinistra andando a raccordarsi con L1 di “Ombre Rosse”, rinviandone l’ultimo spit prima di arrivare in sosta. Dalla sosta S1 di “Ombre Rosse” è possibile assicurare senza alcun problema chi sale da secondo la variante dura..
L2:
30 mt. 9 spit, superare la fascia iniziale leggermente strapiombante con un passo iniziale di 6a/A0 (superabile in libera sfruttando una tacca obliqua poco a dx dello spit) oppure, volendo, con difficoltà maggiori sulla sx (lo spit permette entrambe le soluzioni). Entrambi i passi non sono obbligatori poiché è possibile aggirare le difficoltà superando delle facili rocce sulla dx per poi proseguire fino al termine del primo tratto verticale su difficoltà di 5b.
Il secondo tratto verticale, inizialmente di 5b, sale leggermente a sx poi verticalmente superando un diedrino esposto ed un successivo spigolo aereo con passi di 5c giungendo su un pulpito decisamente esposto dove è posizionata S2.
Dalla suddetta sosta, conviene trasferirsi sotto il muro dove attacca L3 percorrendo la cengia in leggera discesa sulla sx fino a reperire la fila di spit che sale linearmente la parete finale e da lì assicurare il 1° di cordata..
L3: 25 mt. 6 spit, una volta attaccato il muro, dopo qualche metro un passo di 6a+ poi 6a costante fino all’uscita in S3.
I primi due spit sono stati posizionati in modo tale che, in caso di volo prima di rinviare, non si giunga comunque sulla cengia sottostante. Dal 3° spit in poi la chiodatura è leggermente più lunga e si mantiene costante fino al termine in S3.
Discesa:
una volta giunti in sosta 3 si può scendere in doppia (con 35 mt. esatti si può giungere nella parte alta del canale erboso e di pietre posto fra lo sperone dell’Aquila e quello della Sfinge) oppure, oltrepassando la catena, si scende a piedi dalla testa della Sfinge sul lato non esposto caratterizzato da rocce lisce poco inclinate poi, dalla cima del suddetto canale, fino alla base della parete.